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Sallusti smonta il programma del Pd: è la dittatura delle minoranze

Alessandro Sallusti
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Il tasso di civiltà di una nazione lo si misura in base alle libertà e quindi alla tutela che concede alle minoranze, su questo non abbiamo dubbi. Si tende a credere che ciò sia un concetto esclusivo della sinistra ma non è così. Le masse e i loro diritti sono la parola d'ordine della sinistra mentre l'individuo- che è la più piccola delle minoranze possibili- e le sue libertà sono il centro del pensiero liberale. Ma essere minoranza non significa sconfinare nella licenza a vivere nell'illegalità o tenere comportamenti che scardinano l'equilibrio e la sicurezza della società. Peggio del non rispetto delle minoranze c'è soltanto la dittatura delle minoranze che pretendono per sé e ottengono di imporre ad altri diritti non condivisi.

 

 

Dico questo perché il programma elettorale del Pd presentato da Enrico Letta è inzeppato, direi basato, su questioni, dall'immigrazione alle droghe fino alle libertà, che appaiono come difesa dei diritti delle minoranze ma che in realtà sono imposizioni illiberali alla maggioranza quale è per esempio la legge Zan che comprime la libertà di educazione dei genitori e il libero pensiero dei cittadini non allineati sulle loro posizioni. Il Pd, insomma, usa le minoranze come foglia di fico per opprimere le maggioranze e, come è nel suo dna, controllare le masse. I diritti dei profughi che fuggono dalle guerre, faccio un esempio, sono sacrosanti e vanno tutelati ma ciò non annulla il dovere dello Stato di controllare, per metterli in pratica, se la condizione richiesta sia reale; il diritto dei bambini islamici che frequentano le nostre scuole a non festeggiare il Natale è ovvio ma non può annullare quello dei bimbi cristiani a farlo secondo tradizione.

 

 

E ancora: ognuno si può rivolgere all'altro come meglio crede ma lo Stato non può impormi di farlo secondo formule e desinenze care alla Boldrini, così come lunga vita ai vegani a patto di poter rimanere carnivori. Gli esempi sarebbero tanti e quello che manca nel programma del Pd è, come dicevamo all'inizio, la tutela della mia libertà di individuo singolo e autonomo. Cioè è il programma di una sinistra vecchia e tutto sommato comunista, ideologia nefasta dura a morire e ben più presente nella società, a differenza di quella di destra evocata tutti i giorni, di quanto si creda. 

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