Piero Angela, il ritratto di Feltri: colto, saggio e umile
Contrariamente a ciò che si potrebbe essere indotti a credere a causa dei suoi modi compassati, Piero Angela, che Enzo Biagi assunse in Rai oltre sessant’anni orsono, è stato uomo anticonvenzionale, corretto però non incline al politicamente corretto, allergico alla serietà costruita, amante del contenuto più che della forma, come egli stesso dichiarava. Era colto, saggio, preparato eppure mai ha assunto l'antipatico atteggiamento da primo della classe, che spesso caratterizza coloro che sanno poco o nulla ma che pure si reputano sapientoni. Era e sarà sempre il numero uno nel campo della divulgazione scientifica, tuttavia mai ha ostentato i suoi primati, successi, risultati, record, mentre qualcuno di quelli che hanno condotto programmi scientifici con ben più modesti indici di ascolto e apprezzamenti seguita a fare di questo un titolo di vanto che possa addirittura contribuire a riconoscergli una superiorità intellettuale e intellettiva, se non persino morale. Il che è ridicolo. Ecco, proprio così: Piero, il quale era convinto che sia «difficile essere facili», era umile. Dote rara e preziosa nonché valore da riscoprire, l'umiltà è sintomo di vera grandezza. Chi è umile, chi si fa piccolo, è anche semplice e non per niente la semplicità è stato il tratto caratteristico di Angela sia nel lavoro che nel privato.
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Grazie ad essa egli si è fatto sempre comprendere ed amare dagli abitanti della penisola, intere generazioni a cui Piero ha spiegato con una chiarezza senza paragoni materie per loro natura complicate che abbracciano tutto lo scibile umano. La nostra società tende ad essere di anno in anno sempre più diffidente, gli intellettuali oggi non rappresentano più un punto di riferimento, un faro, siamo sempre più orientati ad idolatrare personaggi senza peso e senza spessore, famosi per nulla, privi di un qualsiasi talento, ma Piero Angela, non soltanto per la sua esperienza, era reputato da chiunque una specie di Bibbia vivente, in carne ed ossa, le cui parole non possono essere messe in dubbio, avendo ricevuto una certificazione divina.
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Con la sua scomparsa muore un'epoca, sebbene il figlio Alberto sia degnissimo erede del padre. Prima di Angela la divulgazione scientifica era ambito riservato all'élite dei dotti, con Angela essa è divenuta popolare e democratica e questo ha contribuito a rendere milioni di italiani più istruiti, più curiosi, più attenti, più informati, pieni di desiderio di restare incatenati al piccolo schermo se a raccontare determinati fenomeni era il nostro Piero, il quale sembra che ti narrasse una favola mentre ti narrava la vita e il mondo nella loro cruda realtà. Ci mancherai, Piero. Buon viaggio.
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