Boris Johnson, tante idee ma zero piani: vi raccontiamo il disastro del genio bugiardo
Peccato. Alla fine, l'hanno fatto fuori. Potrebbe sembrare un paradosso ma non lo è: la dittatura ha sconfitto la democrazia, e questa è una tragedia, non solo per Boris Johnson ma anche per la Gran Bretagna. Sì, lo so, il mio amico Boris è trasandato e disordinato, un serial -donnaiolo e bugiardo patologico, ma è il più brillante politico britannico, e oso dire europeo, di questa epoca. Possiede charme e ottimismo vincente che fa star meglio la gente, non importa sia ricca o povera, bianca o nera, e che le fa pensare che veramente grazie a lui tutto andrà bene. Non è un buffone come leggete ovunque. Fa il buffone, il che è diverso. Ed ecco la crudele realtà: Non c'è nessuno, né nel suo partito conservatore né in quello dei laburisti, neanche lontanamente vicino a lui dal punto di vista di carisma e genialità. Boris rappresenta una destra vincente che sogna un paese sovrano, libero dal controllo della eurocrazia non eletta e distante di Bruxelles, aperto al mondo e a qualsiasi soluzione pratica malgrado la provenienza, e che non discrimina nessuno ma non si lascia conquistare dalle ideologie, sia di destra che di sinistra, soprattutto dalle follie di quella politicamente corretta, ormai chiamata Woke.
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Ma The Establishment - i poteri forti - detesta Boris Johnson anche se ha avuto una educazione molto privilegiata (Eton poi Oxford). Sapete perché? Perché The Establishment britannico, ormai da tanti anni, non è più di destra come lo era una volta ma di sinistra anche se- come Boris- ha avuto un'educazione molto privilegiata. The Establishment - compresi i poteri economici transnazionali che si radunano a Davos e sostengono ad oltranza l'Unione europea - oggi è Woke. Peggio. Gran parte del partito conservatore stesso è stato conquistato da The Establishment. E sono stati loro, alla fine, i conservatori, a commettere l'omicidio. E così The Establishment - non eletto da nessuno ha vinto. Certo, Boris gli forniva con i coltelli.
Con le sue bugie, imprecisioni, ed evasioni, rispetto a quella serie di noiose e tristi feste organizzate in piena pandemia dal suo staff durente il lockdown, e poi ultimamente lo stesso discorso riguardo a che cosa lui sapeva delle molestie sessuali di un deputato conservatore gay a un altro uomo. Dall'inizio i media - quasi tutti sostenitori dell'Establishment con in testa la BBC - avevano messo in moto una macchina del fango che spu***ava Boris uguale a quella messa su in Italia contro Berlusconi.
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Ultimamente c'è stata la guerra in Ucraina, e l'incubo dell'inflazione, ma che fanno i media? Continuano ad ossessionarsi sulla questione della parola "festa" con colleghi di lavoro - cioè - che cosa è una festa?- nel contesto delle regole del lockdown. E che cosa sapeva, e quando, Boris delle molestie da parte di un deputato conservatore gay e ubriaco nei confronti di un altro uomo. Che tragedia. Johnson - grazie al suo genio da oratore e scrittore - e la semplicità del suo programma politico - Get Brexit Done! - è stato eletto nel 2019 con una maggioranza gigantesca di 80 seggi - la più grande dal 1987 quando la Dama di Ferro Margaret Thatcher era stata eletta premier per la terza volta. Messa in atto la Brexit - che malgrado il voto popolare a favore era rimasta impantanata dai trucchi e lacci antidemocratici dello stesso Establishment- ha organizzato con gran successo il primo programma in Europa di vaccini di massa contro il Covid. Attualmente, è un eroe in Ucraina perché il suo sostegno militare e finanzario agli ucraini per difendersi dall'invasore russo è molto più reale e consistente di qualsiasi altro paese europeo. Tutto cominciava ad andare storto quando Boris beccava il Covid nell'aprile 2020 e rischiava di morire. Un conservatore classico può perdonare le bugie riguardo alle feste e l'ipocrisia di un governo che organizza delle feste mentre le vieta al pubblico. Chi se ne frega se i colleghi che lavorano insieme - si può ragionare - bevono una birra insieme dopo il lavoro!
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Ma in più Boris cominciava a comportarsi come uno di sinistra. Non tagliava le tasse come aveva promesso. Anzi. Aumentava la spesa pubblica. Va bene, c'è stata una crisi senza precedenti. Ma non aveva un grande progetto economico, come lo aveva Margaret Thatcher, né prima né dopo la pandemia. Peggio, dava troppo spesso retta alla terza moglie, Carrie Symonds, ambientalista esaltata, e di conseguenza la Gran Bretagna ha uno dei programmi più draconiani in Europa contro l'uso dei combustibili fossili. Grazie a lei ha persino organizzato un aereo militare che poteva trasportare esseri umani per evacuare tanti cani randagi da Kabul quando gli alleati si sonno ritirati di fretta l'anno scorso. Boris non ha rispettato l'altra sua promessa alle elezioni del 2019 di "Levelling Up" cioè di premiare la gente povera del nord dell'Inghilterra che ha votato a favore della Brexit e che da sempre aveva votato per la sinistra ma adesso votava per la prima volta per i conservatori. Solo sulla Brexit ha avuto un progetto, e l'ha messo in atto.
STANLIO E OLLIO
Conosco Boris Johnson perché lavoro per il settimanale The Spectator di cui lui fu direttore prima di diventare un politico. Insieme siamo andati in Sardegna nel 2003 per intervistare Silvio Berlusconi a Villa Certosa come Stanlio (io) e Ollio (lui). Appena l'ho visto mi sono subito messo a ridere. Si era vestito come un esploratore inglese dell'Ottocento: indossava una giacca beige con sotto la camicia e la cravatta, ma poi indossava dei bermuda kaki, dei calzini alti quasi fino alle ginocchia e ai piedi aveva un paio di sandali. Nell'intervista, che è durata circa quattro ore, il Cavaliere s' è lasciato sfuggire che Mussolini mandava i suoi avversari in vacanza sulle isole e non li ammazzava e anche che i giudici italiani sono matti ed antropologicamente diversi dai normali esseri umani.Queste gaffe hanno fatto scoppiare un bel casino in Italia. Il tempo passato con Berlusconi nel suo paradiso sardo è stato per noi però una esperienza indimenticabile. Boris mi fa pensare a Berlusconi. Entrambi sono stati messi alla gogna dai media.
Entrambi sono stati messi fuori dal potere da The Establishment. In una conferenza stampa dopo l'intervista il Cav ha insistito di aver detto quelle cose solo perché noi l'abbiamo fatto ubriacare con lo champagne. Bugiardo pure lui! Magari fosse così! Ma ci ha fatto bere solo galloni di tè freddo al limone. Sì, Boris mi fa venire in mente Berlusconi. Fisicamente sono molto diversi of course, come lo sono dal punto di vista dell'abbigliamento. Boris è iper-trasandato, Berlusconi iper-ordinato. Sono sì donnaioli entrambi, ma soprattutto sono entrambi ottimisti e hanno un'energia positiva che si trasferisce a chi sta loro attorno. Non solo: hanno anche una spiccata dote oratoria, capace di sedurre il gran pubblico. Fanno i buffoni ma non lo sono. Dicono delle cose che mandano in tilt i giornalisti puritani, specialmente quelli di sinistra, e le cosiddette gaffe per me (e per tanti) - li rendono solo più simpatici e più umani. Boris che sogna di essere un Churchill reincarnato (ha anche scritto la sua biografia nel 2015) è come un Berlusconi - quattro volte premier - che non si è realizato. Per ora. Bisogna ricordare che Churchill ha passato gran parte della sua carriera politica nell'oscurità ed aveva 65 anni quando è diventato premier per la prima volta nel 1940. Boris ha solo 58 anni. Non so perché, non credo che sia finita la sua storia politica. Il suo eroe in assoluto era Pericle, il signore di Atene, che è morto non in battaglia ma per la peste.