Vittorio Feltri, ai cavalli dobbiamo la Civiltà: ecco perché è giusto abolire il frustino
Ogni tanto arriva una buona notizia perfino dal Parlamento. È stata presentata alla Camera una legge, scritta dalla onorevole Elena Lucchini (Lega Nord), che una volta approvata, speriamo in fretta, vieterà di infliggere violenze fisiche ai cavalli durante le manifestazioni sportive. Da anni molti appassionati di ippica e di equitazione predicano la necessità di impedire l'uso della frusta e degli speroni, anche negli allenamenti.
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Non si tratta di persone ipersensibili che non sopportano i maltrattamenti, comunque disgustosi, degli animali, ma di gente che conosce lo sport e le bestie. La quale sa per esperienza e cultura che i cavalli per natura, quando vivono allo stato brado, corrono con grande divertimento per stabilire le gerarchie del branco. Per loro misurarsi in velocità è un divertimento, un gioco sociale.
Chissà perché vari ippici, quasi tutti, si sono convinti che negli ippodromi, mentre si svolgono le gare per ottenere performance superlative sia necessario ricorrere alla frusta, tanto nel trotto quanto nel galoppo. È una falsità enorme. Picchiare un puledro significa innervosirlo, provocare in lui reazioni di rifiuto, in sostanza non conviene ai fini della resa sportiva:in pratica lo scudiscio non migliora le prestazioni equine ma le peggiora. Senza contare che vedere in pista un fantino o un guidatore che percuote un cavallo suscita ripugnanza.
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Questo splendido quadrupede ha un carattere collaborativo, stabilisce con l'uomo un rapporto che non è esagerato definire affettuoso, e l'affetto con il flagello non ha una buona parentela. Il destriero e la frusta sono nemici. Immaginate un centometrista umano che viene bastonato dal suo allenatore: migliorerebbe i suoi risultati? Anche un idiota capisce che solo il mutuo soccorso tra uomo e purosangue porta a risultati eccellenti. Le botte infine fanno fare brutta figura a chi le dà e non certo a chi le riceve. Solleviamo i cavalli dalle torture e non dimentichiamo una cosa fondamentale: gli equini hanno liberato l'umanità dalle caverne dove avevano campato secoli, e il trasporto lo dobbiamo a loro, basti ricordare che fino al termine dell'Ottocento anche i tram erano trainati da questi nobili e generosi animali.