Libero nel mirino dello zar: siamo tra i giornali che Putin vuole zittire
Gli hacker russi al servizio di Putin hanno messo nel mirino una serie di istituzioni e giornali italiani tra i quali anche il nostro sito online che evidentemente va punito per la linea editoriale non proprio filo Cremlino. Se l'attacco dovesse riuscire sarebbe certo una scocciatura e pure un bel danno ma la cosa ci preoccupa il giusto e comunque non ci intimorisce. Non vogliamo fare le vittime né metterla giù dura con il bla bla sulla libertà di informazione, solo ricordare quanto evidentemente la circolazione di notizie ed opinioni sia ritenuta importante alla pari delle armi usate sul terreno di scontro.
Questo perché nei paesi democratici l'opinione pubblica gioca un ruolo fondamentale nell'orientare le decisioni dei politici e dei governi che campano in base al consenso e che quindi, purtroppo, a volte agiscono più in base ai sondaggi che ai principi. Siccome oggi la gente si informa prevalentemente sul web lì si concentra la propaganda di chi vuole manipolare e inquinare l'aria che tira, impresa non difficile visto che la maggior parte dei cittadini naviga in rete senza alcuna attenzione o precauzione in barba al saggio consiglio dei nostri nonni di "non accettare caramelle dagli sconosciuti". Prendete la vicenda di Elon Musk, il geniale magnate americano che dopo aver fatto una mega offerta per acquistare Twitter ora ci sta ripensando perché ha scoperto che una enorme quantità di account non corrispondono a persone fisiche.
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Falsi? Certo, ma non per questo inesistenti. Anzi, sono tra i più attivi - manovrati spesso da governi - a inondare la rete di notizie false contro o pro qualcuno o qualcosa. È stato così per le ultime due elezioni americane, probabilmente per l'ultima italiana (il fenomeno Grillo sul web nasce e si diffonde), è successo per alimentare le teorie no vax e ora succede per diffondere il sentimento finto pacifista che è poi tutta acqua al mulino di Putin. L'attacco a un sito indipendente quale è il nostro è cosa grave ma alla fine rimediabile. Più pericolosa è la propaganda che quotidianamente, pilotata dalle stessi abili mani criminali grazie a complicati algoritmi, ci arriva direttamente in casa sotto forma di poste interazioni apparentemente casuali con i nostri account. Stiamo pure sulla Rete, ma attenzione: non cadiamoci dentro come potrebbe fare il più stupido dei pesci.