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Alpini molestatori? Hoara Borselli: "Care ragazze, basta frignare. Tirate fuori le palle"

Hoara Borselli
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Donne riprendetevi le palle! Si, avete capito bene. Uscite da questo stato catatonico in cui vi hanno fatto sprofondare le femministe. Vi stanno rincoglio*** il cervello facendovi credere che gli attributi siano un'offesa imperdonabile se abbinati al gentilsesso. Vi ripetono: «Sono cose da maschi!». Cioè una sciagura per definizione. Possibile vi sia stato fatto un lavaggio del cervello tale da non riuscire a vedere in quale stato siate sprofondate? Sembrate una specie protetta, incapace di sapersi difendere da sola. Esseri così fragili che sentono la necessità di farsi tutelare come animaletti in via di estinzione.

Vabbè, direte voi, come sei esagerata: in fondo anni di battaglie femministe ci hanno consegnato la possibilità di essere appellate al femminile. La desinenza è importante! Vuoi mettere che da oggiposso essere chiamata avvocata, assessora, direttora. Ti sembra roba da poco? E poi possiamo chiamare nostro figlio con il nostro cognome posizionato prima di quello del maschio dominante. Che ingenerosa che sei a lamentarti! 

 

 

Ma veramente, femministe 2.0, volete convincermi che sia la battaglia sulle vocali o sui cognomi a farci sentire più donne? Per me le vere donne sono quelle che negli anni Sessanta scendevano in piazza a lottare veramente per noi. Quelle che sono riuscite a portare a casa la legge sull'aborto e sul divorzio. Quelle a cui se chiedevi con quale desinenza volessero essere appellate, ti avrebbero risposto che non avevano tempo per queste stronz***. Quelle che se venivano palpeggiate da una mano morta sull'autobus, rispondevano con una gomitata secca fra le costole. Quelle che al fischio per strada, o ignoravano, o sorridevano, o alla peggio sapevano rifilare un vaffanc*** sonante.

Queste donne avevano le palle ed erano orgogliose di essere portatrici di attributi. E adesso invece? Sembra che l'unica cosa che sapete fare sia correre piagnucolando da un giudice, o da un giornalista, e chiedergli di mettere alla gogna gli alpini, o i registi, o i produttori o i manager... Ma vi sembra una cosa seria?

 

 

Avete dato ai vostri "gruppi di pianto" nomi sicuramente poetici ma che con le battaglie c'entrano poco: "Se non ora quando", scomodando Primo Levi, "Non una di meno", "Cognome di donna". Ma non sarebbe molto meglio usare questa espressione molto maschilista, "Tirare fuori le palle"? Ecco, questa sono io. Sogno una nuova stagione dove le donne stiano sulla scena pubblica con la spina dorsale di ferro. Cosa succede se una donna ha la spina dorsale di ferro al posto della valvola lacrimale lenta? Succede che se un alpino, un operaio, un dentista, un cuoco, grida per strada parole oscene o complimenti non graditi, la donna di ferro risponde con uno schiaffone (Se è agile può anche sferrare un calcio sulle palle). Ecco, sogno questo. Oggi purtroppo il femminismo moderno è solo pianto, politically correct e frasi fatte.

E poi fango, solo fango sugli uomini. A me piacerebbe avere un mondo dove le donne e gli uomini valgono allo stesso modo, sono rispettate nello stesso modo, sono pagate nello stesso modo, sono dignitose allo stesso modo. Perciò mi dispiaccio per voi, amiche femministe immaginarie, quando vi vedo sottoporvi a quel rito umiliante che consiste nel correre a piangere dal giornalista o dal magistrato. Mi dispiaccio perché vedo che in questo modo voi vi spogliate della vostra dignità e vi consegnate agli uomini. A quelli che chiamate "patriarchi". Che tristezza! 

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