Vittorio Feltri: "La vicenda Mps è una enorme porcheria. L'unica verità è che ci tocca pagare"
La vicenda del Monte dei Paschi di Siena è tragica eppure fa morire dal ridere, come una classica commedia all'Italiana. Non voglio raccontarla se non per sommi capi onde non annoiarvi. Mi limito a rammentare che questa banca più rossa del Cremlino di Stalin e di Putin ha fatto sparire una trentina di miliardi di euro, e nessuno, tantomeno i magistrati, ha capito dove siano finiti. Quando fu scoperta l'enorme voragine, che esisteva da anni, uno dei massimi dirigenti volò giù da una finestra d'alta quota, ma non è mai stato accertato se si trattasse di suicidio. Probabilmente qualche compagno avrà agevolato il tuffo nella speranza che, morto il capo, tutte le colpe gli sarebbero state addossate, e il caso avrebbe avuto una brillante chiusura. E invece siamo ancora qui a parlare di questa enorme porcheria.
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È recente la notizia che il giudice di Appello, dopo anni di inutili indagini, ha annullato le sentenze di condanna a Mussari, Vigni, Nomura e Deutsche Bank. Se costoro sono innocenti, giusto che siano stati assolti. Ci mancherebbe. Noi siamo garantisti dai tempi in cui frequentavamo la scuola materna. Però una domanda ce la poniamo lo stesso: chi ha rubato o ha consentito a qualcuno di rubare la montagna di soldi cui abbiamo accennato? Se una banca registra un pauroso ammanco ci sarà pure qualcuno che ha intascato il bottino. Tutti sappiamo che il denaro sparisce solo quando qualcuno se lo mette in saccoccia.
Questo qualcuno, nonostante oltre un decennio di investigazioni, non è mai saltato fuori. Non dico che ci sia una eminenza grigia che protegga il ladro, ma sta di fatto che il ladro non è stato scoperto. Curioso, no?
È noto che le banche ricevono in deposito i quattrini dei risparmiatori, e li gestiscono prestandoli a Tizio e a Caio non gratis. Ovvio, esistono gli interessi che costituiscono la fonte di guadagno di qualsiasi istituto di credito. Se poi chi è stato finanziato dal Monte non ha restituito un euro significa che il gestore della cassa è un coglione, il quale si è dimenticato di chiedere e ottenere garanzie. Un esempio. Se io compro una casa e mi faccio dare un bel mutuo, l'immobile copre ogni rischio. Insomma non dovrebbe essere un mistero identificare chi ha creato un buco pazzesco nei conti del MPS. Di solito la responsabilità è di chi comanda. E chi comandava in questa storica banca? I comunisti toscani. È fatale che nessuno li arresti. Sono protetti. Tanto paga Pantalone.