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Nato, un piano suicida? Smembrare l'ex Urss, ecco quali sono le conseguenze: perché siamo in pericolo

Giuseppe Valditara
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La Russia è l'aggressore, l'Ucraina l'aggredita. Aiutare una nazione aggredita a difendere la propria libertà è giusto moralmente e conforme alla Costituzione. Se su questa premessa non ci si può dividere, il passaggio successivo diventa: si vuole difendere l'Ucraina e indurre Vladimir Putin a trattare oppure si vuole far cadere il regime russo prolungando la guerra indefinitamente? È sempre più diffusa l'impressione che alcuni alleati occidentali, in specie Usa e Gran Bretagna, perseguano questo ultimo obiettivo. Lo ha fra gli altri dichiarati sulle colonne del Corriere della Sera un personaggio insospettabile come Jeffrey Sachs, già direttore dell'Earth Institute alla Columbia University di New York.

 

 

SUPERIORITÀ - Boris Johnson ha la necessità di rafforzare un'immagine appannata dai tanti scandali, Joe Biden sembra voler condurre una guerra ideologica. Ma rovesciare Putin è un obiettivo realistico e soprattutto è nell'interesse degli europei alzare il livello dello scontro? L'Armata russa ha dimostrato improvvisazione e limiti tecnologici inaspettati. La superiorità militare russa, pur di fronte al valore dimostrato dai soldati di Kiev, appare tuttavia dura colmabile. Certamente aerei e trasporti armati occidentali potrebbero prolungare la resistenza e magari ottenere qualche successo, che non potrebbe essere però definitivo. Anche perché i russi hanno un arsenale atomico. Probabile dunque che le nuove armi prolunghino per tempi indefiniti la guerra. Al di là dei costi umani, ci sono costi economici e rischi militari da non sottovalutare gli Usa e solo marginalmente il Regno Unito, sono destinati a impattare pesantemente sull'Europa. Qualche analista è arrivato ad auspicare la disgregazione della Russia, definita una nazione artificiale. Con ogni probabilità una soluzione devastante che rischierebbe di creare di polveriere, finendo con rafforzare il Cina e il mondo islamico e gettando l'economia mondiale nella instabilità.

 

 

OBIETTIVI DEL NEGOZIATO I popoli la pace, la pace si difende anche con le armi, ma la pace si persegue innanzitutto con la diplomazia. Quanto interessa ai principali attori internazionali tornare seriamente a trattare? Quanto Zelensky e gli Occidentali sono disposti a concedere? Quanto Putin è affidabile? E soprattutto: quanto lo zar è interessato a raggiungere obiettivi, che forse passino attraverso veri referendum popolari, e non invece a una folle pericolosa e politica neo imperiale? È arrivato il momento che tutti calino le carte sul tavolo. L'Europa e l'Italia non possono più rimanere muti. È ora di avere un'idea sul futuro dell'Ucraina e di fare una proposta concreta.

 

 

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