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Vladimir Putin, come metterlo spalle al muro: ciò che Volodomyr Zelensky non può rifiutare
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Entrati ormai nella quarta settimana di guerra, ci sono tre questioni divenute essenziali che invocano una risposta. Dalle risposte capiremo di più il nostro oggi e il nostro domani. Quanto durerà ancora la guerra? Che conseguenze avrà? L'Occidente sta facendo il massimo? Cercherò di sottolineare qualche dato e porre altre questioni. Putin ha certamente sbagliato i suoi calcoli. Doveva imparare dalla storia del suo paese e del suo popolo. L'amore per la propria terra esiste, come i russi hanno dimostrato due volte, contro Napoleone e contro Hitler, e come gli ucraini stanno dimostrando contro di lui.
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Gli ucraini non si arrenderanno, nonostante sofferenze terribili. Ma quanto a lungo potranno sopportare l'agonia? L'area del conflitto si estenderà, come alcune mosse russe lasciano pensare? Quanta altra parte del mondo Putin tirerà giù con sé nella discesa all'abisso? E qui entra in gioco l'Occidente (e la Cina). Europa e Usa hanno dimostrato una capacità di reazione senza precedenti: una risposta immediata, concreta (aiuti militari moderni e in abbondanza, sanzioni economiche pesanti e concrete, aiuti umanitari, accoglienza illimitata di profughi). Non sono però stati in grado di mettere in campo la vera madre di tutte la sanzioni, l'embargo al gas e al petrolio russo, e continuano ogni giorno a pagare a Putin 600 milioni di euro, con i quali lui sta in piedi. Quanto tempo ci metterà l'Occidente a stringere accordi per nuove forniture da paesi non allineati, a migliorare le proprie tecnologie di sfruttamento? Tagliando i 600milioni quotidiani, la Russia collasserebbe in due giorni, Putin sarebbe defenestrato, una nuova storia comincerebbe.
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E la Cina che farà? Le ultime dichiarazioni di XI sembrano allontanarlo da Putin. Ma entro quindici giorni la Cina si troverà a un bivio: scegliere di soggiogare un paese enorme ma sempre più debole, o continuare il rapporto con Occidente e Usa? E se Putin nella sua follia ricorresse all'arma nucleare? La Nato sarebbe obbligata a rispondere per difendere i suoi popoli, ma il futuro a breve sarebbe l'Apocalisse. Ecco perchè l'Occidente ha bisogno di accelerare una duplice strategia: da una parte aumentare sempre più la pressione, dall'altro premere per un negoziato. Occorre dotare l'Ucraina di armi sempre più potenti, e insieme mettere Putin con le spalle al muro, costringendolo presto a concludere un accordo. Ma anche dandogli qualcosa da poter esibire in patria: l'impegno internazionalmente garantito a una Ucraina fuori dalla Nato, e qualche forte concessione sul Donbass. Sono convinto che anche Zelensky, a questo punto, sia d'accordo.
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