Alessandro Sallusti e la benzina alle stelle: "Fanno la cresta sul disastro, qua ci vorrebbe un Churchill"
Scoprire che lo Stato lucra sull'aumento della benzina non è cosa che fa piacere. La faccio semplice: l'aumento del prezzo del petrolio farà sì che ogni italiano automunito spenderà mediamente 240 euro in più di tasse che gravano - l'iva al 20 per cento più accise varie - sul prezzo finale della benzina e oggi Draghi probabilmente annuncerà che è disposto ad abbonargliene 130. Se la matematica non è una opinione ballano 110 euro di maggiori tasse che non i petrolieri bensì lo Stato terrà per se come manna caduta dal cielo, o meglio uscita dal portafogli degli italiani. C'è una celebre frase di Winston Churchill che recita: «Io affermo che quando una nazione tenta di tassare se stessa per raggiungere la prosperità è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi per il manico». E Ronald Reagan: «Il contribuente è uno che lavora per lo Stato senza essere un impiegato statale». Margaret Thatcher: «Più grande è la fetta presa dallo Stato, più piccola sarà la torta a disposizione di tutti». Cito il pensiero dei tre grandi leader politici liberali che hanno segnato il corso del secolo scorso per dire quanta strada ancora deve fare l'Italia per diventare una compiuta democrazia economicamente liberale se è vero, come è vero, che anche oggi con la scusa della guerra ucraina si sta cercando di fare la cresta sulle tasse, già esose, imposte sui carburanti. Cosa ancora più deludente se si pensa che al governo non abbiamo navigati politici del magna magna ma il fior fiore dell'economia e della finanza nazionale. Noi non siamo contro i sacrifici in sé, non sopportiamo avidità e furberie. Invece di parlare di generosi aiuti, il governo dica oggi chiaramente che i soldi sono finiti e che c'è bisogno di raschiare, in tutti i sensi, il fondo del barile. Non allevierebbe il dolore ma almeno usciremmo dalla retorica del "tranquilli, tutto va bene" e magari alle prossime elezioni ognuno di noi saprà come regolarsi, anche con quei partiti amici che pensavamo stessero nel governo per difendere i nostri interessi e non per aumentare di nascosto il gettito fiscale della benzina.