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L'aria che tira, Pietro Senaldi: "Qual è la parte debole della strategia contro Putin"

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"Non si è mai visto in guerra nessuno che paghi il nemico". Pietro Senaldi, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, commenta quanto sta accadendo in Ucraina e sottolinea il paradosso dell'Occidente "che con una mano toglie a Vladimir Putin, attraverso le sanzioni, e dall'altra gli ridà pagandogli le forniture di gas". 

 

 

 

 

Sul piano bellico, suggerisce il condirettore di Libero, "mi sembra normale che Volodymyr Zelensky (il presidente ucraino, ndr) voglia incontrare Putin però credo che Putin, per quanto questa offensiva gli stia andando meno bene di quanto auspicasse, andrà avanti convinto di vincere la guerra". Anche perché di fatto l'esercito e i civili ucraini stanno combattendo eroicamente, ma da soli. La resistenza non può essere infinita, e a queste condizioni la resa può solo essere rinviata, e soprattutto sempre più sanguinosa. 

 

 

 

E la reazione di Nato e Unione europea? "Penso che la strada che ha scelto l'Occidente è giusta ma non è una strada di rapida soluzione, se non combatti o lasci da solo il popolo ucraino a combattere la cosa si fa lenta - spiega ancora Senaldi -. E le sanzioni sono una misura molto forte, ma anche questa agisce nel medio-lungo periodo, nel frattempo continuiamo a foraggiare Putin comprandogli l'energia, un atteggiamento ambiguo. Con una mano gli togliamo e con l'altra continuiamo a dargli, questo è un po' ambiguo ed è la parte debole della strategia".

 

 

 

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