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Vittorio Feltri, perché l'aborto mi fa più orrore dell'eutanasia: nel mirino le scelte folli della Consulta

 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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A bocce ferme vorrei esprimere un concetto che mi sta a cuore. Allora, la Corte costituzionale ha bocciato, con argomenti solo in minima parte logici, il referendum riguardante l'eutanasia. Siccome il Parlamento è di una ignavia ributtante, e non legifererà in materia, in Italia, diversamente che in altri Paesi, il suicidio assistito sarà praticabile soltanto di sfroso. Il che vuol dire che ciascuno di noi è padrone di ogni suo bene tranne il più importante, ovvero la propria vita, di cui può disporre solamente un delinquente che ti spara.

 

Vada sé che ci inchiniamo all'assurda decisione della Consulta, il cui signore, Amato, per sottolineare il suo equilibrio intellettuale, fu quello che negli anni Novanta con un provvedimento a dir poco proditorio mise le mani sporche sui conti correnti e li decurtò per diminuire il debito pubblico. Impossibile opporsi ai custodi della Carta che non è molto igienica. Però mi sia consentita una obiezione. Se le persone adulte non possono deliberare di essere soppresse quand'anche vegetino in un letto che garantisce sofferenze immani, per quale arcano motivo nel nostro Paese un po' ciucco è considerato lecito l'aborto, tramite il quale si uccide con un sorriso un bimbo nascituro che - poverino- non ha chiesto di essere ammazzato come una mosca?

 

Questa cosa vergognosa e contraria allo spirito di umanità qualche solone guardiano della suprema legge dovrebbe spiegarcela. I vecchi vogliosi di morire devono campare contro la loro volontà, mentre una piccola creatura in grembo alla madre può essere eliminata senza che nessuno si scandalizzi, e poi gettata nella spazzatura. Davanti a questa assurda realtà, che non disgustai progressisti dei miei stivali, provo ripugnanza. Mi rendo conto che in alcune particolari circostanze sia difficile per una donna dare alla luce un bimbo, provo pietà per lei oltre che per quello che non intendo definire "feto", termine che suona come una parolaccia, però, se i cogli*** che guidano la nostra Nazione fossero moralmente coerenti, dovrebbero almeno ammettere di usare due pesi e due misure nel valutare determinate emergenze esistenziali. E, allorché assumono una decisione, oltre ad illustrarne le motivazioni bisognerebbe che si vergognassero profondamente. Per concludere, io non sono neanche cattolico, tuttavia trovo folle che si possa scannare un piccino in attesa di venire a questo mondo e impedire a un misero condannato a patire le pene dell'inferno di andare in quell'altro. 

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