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Responsabilità civile dei magistrati, niente referendum: vi ricordate in che partito militava Giuliano Amato?

Giuliano Amato

Iuri Maria Prado
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Saranno sicuramente molto sottili le argomentazioni con cui la Corte costituzionale motiverà la propria decisione di impedire ai cittadini di votare per il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati. Ma quella sottigliezza non renderà ragione di un fatto che l'Italia incanutita ricorderà: un quesito analogo fu dalla Corte ritenuto perfettamente ammissibile nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso, il "Referendum Tortora". Sappiamo delle abilità della Consulta nel maneggio delle norme. 

 

Ma lascia un sottile sospetto il fatto che la decisione di inammissibilità sia ricaduta proprio su quel quesito: un argomento che la Corte di quasi quarant'anni fa aveva affrontato con qualche grossolanità se non aveva individuato motivi sufficienti per respingere la richiesta. Amen. 

 

Serve aggiungere che qualche malizioso ora ricorda che un certo Partito Socialista Italiano sostenne quel passato referendum: con il quale si richiedeva che il magistrato rispondesse direttamente dei danni causati dal proprio comportamento abusivo o negligente. Non ricordiamo in quale partito militasse allora il presidente Giuliano Amato.

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