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Mattarella bis, gli italiani elogiano il Presidente ma bocciano totalmente la politica. L'analisi dell'imprenditore Andrea Pasini

Andrea Pasini
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L’elezione di Mattarella ha portato alla luce il peggio della politica italiana. A dirlo sono i cittadini che si dividono tra chi ritiene il secondo mandato del presidente un’ottima scelta e chi sostiene sia un risultato che conferma il fallimento delle istituzioni.  Sergio Mattarella è stato chiamato a rivestire un secondo mandato per la seconda volta nella storia della Repubblica. Con 759 voti, Mattarella ha accettato di restare al Quirinale dopo sei giorni di votazioni e tanta incertezza.

Troppi nomi proposti senza basi concrete, troppe lotte interne tra partiti e coalizioni. Troppi nomi di grandi professionisti bruciati senza alcun rispetto. Sergio Mattarella era l’unica scelta possibile perché la nostra politica non perdesse completamente la faccia davanti al resto del mondo. Resta però evidente ai cittadini così come alle istituzioni che queste elezioni hanno mostrato la fragilità  per non dire il fallimento della nostra classe politica.

Mattarella è un’ottima scelta, certo, e garantisce la stabilità del governo guidato da Mario Draghi, ma era davvero l’unica scelta possibile? I cittadini italiani non sono stupidi e hanno capito benissimo che la rielezione del presidente uscente è stata una forzatura dovuta alla totale incapacità dei partiti di dialogare. E dovremmo essere in un governo di larghe intese! Cosa potrà accadere quando invece che di Quirinale si parlerà di problemi reali, come il lavoro, l’economia, la sicurezza, la crescita demografica?

«Obbligare Mattarella a restare è un’offesa. Un 82enne che deve rimanere per altri 7 anni a causa dell’incompetenza del parlamento di eleggere una persona onesta è simbolo della completa sconfitta delle istituzioni» dichiarano i cittadini intervistati dal Riformista. 

Mi trovo sinceramente stupito dalle parole del ministro del Lavoro Andrea Orlando che  definisce «un paradosso» parlare di sconfitta politica dopo l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Affermare che non esista sconfitta «né per la politica, né per le istituzioni, né tanto meno per il Paese» dimostra il totale distacco della nostra classe politica dalla realtà. La realtà di quello che accade tutti i giorni nelle strade, nelle aziende e nelle case. 

Io da italiano e da imprenditore temo che  se per primi i nostri politici rifiutano di ammettere questa grande sconfitta e anzi in alcuni casi si dicono “vincitori” di questa sfida credo che ci siano realmente poche speranze per il presente e soprattutto per un futuro migliore per la nostra nazione.

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