Quirinale, Alessandro Sallusti: il ricatto di Enrico Letta e la vergogna della politica, un pessimo teatrino
Se fosse Sabino Cassese, Matteo Salvini e il Centrodestra avrebbero trovato la soluzione che salva capra e cavoli, cioè un nuovo inquilino del Quirinale digeribile dalla sinistra e la tenuta dell'attuale governo perché neppure Mario Draghi potrebbe offendersi di fronte alla scelta di una grande riserva della Repubblica. Già perché Sabino Cassese, costituzionalista, oltre all'età - 86 anni - che lo mette di suo su un piedistallo, ha anche un curriculum di grande prestigio che va dalla laurea alla Normale di Pisa agli esordi negli anni Cinquanta all'Eni con Enrico Mattei fino, nel 2005, alla nomina a giudice della Corte Costituzionale.
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Ma queste sono ore in cui è meglio non fidarsi totalmente dell'ultima notizia. Che ieri è stata appunto l'abboccamento tra Salvini e Cassese, tra i pochi "padri nobili" non allineato sul pensiero unico di sinistra e che di recente non ha risparmiato critiche né al governo Conte né a Salvini stesso. Il quale Salvini è alle prese con un braccio di ferro con Enrico Letta. La giornata era iniziata infatti con un ricatto - non ci sono parole diverse - sulla possibilità che il Centrodestra stesse raccogliendo in ordine sparso voti sufficienti a portare sul Colle la presidente del Senato, Elisabetta Casellati: "Occhio - è la sostanza della sua dichiarazione - che se passa un minuto dopo facciamo cadere il governo".
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La minaccia, probabilmente, più che ai rivali era diretta a quella parte dei suoi e dei grillini che nel segreto dell'urna potrebbero essere tentati dal chiudere la partita su quel nome. Sulla strada di Cassese - odi chi per lui - restano un paio di ostacoli: Mario Draghi e soprattutto Pier Ferdinando Casini, gli unici due autocandidati ancora molto attivi dietro le quinte. L'impressione è che comunque in qualche modo si stia stringendo il cerchio: «Questa notte tenete accesi i telefonini», ha detto sibillino Matteo Salvini ai cronisti che ieri sera gli chiedevano di fare una previsione. E la memoria va ad altre decisioni importanti che la politica ha preso con il favore delle tenebre. Speravamo che il nuovo presidente venisse scelto alla luce del sole. Ingenui, quello che della politica vediamo alla luce del giorno purtroppo è soltanto il suo teatrino.