Roma, Vittorio Feltri: "Giù le mani dai cinghiali", ecco perché gli ungulati vanno lasciati liberi
Sono convinto che i cinghiali che scorrazzano a Roma non vadano combattuti, bensì apprezzati e possibilmente premiati. Infatti, lungi dall'essere nocivi, essi sono gli unici che tentino- senza riuscirci appieno - di tenere pulita la città. Certamente non sono animali elegantissimi, hanno pure fama di essere aggressivi, però è un fatto che siano i soli ad arginare il dilagare dei rifiuti. Per un motivo semplice: li mangiano essendone ghiotti. In effetti, poveracci, nelle campagne non trovano di che nutrirsi e, non essendo scemi come gli uomini, raggiungono la capitale che è cosparsa di monnezza, rovistando tra la quale pescano sempre qualcosa da mettere sotto i denti. E in tal modo alleggeriscono le strade dalle schifezze abbandonate dai romani non perché siano sozzoni, piuttosto perché la raccolta dei rifiuti e lo smaltimento dei medesimi sono leggende metropolitane.
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Se gli spazzini non esistono e la distruzione delle porcherie è una attività sconosciuta, quindi per nulla praticata, ovvio che subentrino i cinghiali per occuparsi della nettezza urbana. Condannarli a morte in quanto sostituiscono il personale municipale non soltanto è ingiusto, ma anche svantaggioso, poiché senza gli apri la Città eterna sarebbe sepolta totalmente dalla spazzatura. Questi animali in sostanza sono provvidenziali, in loro assenza si realizzerebbe un disastro, dato che il Lazio (e non solamente l'Urbe), non essendosi mai dotato di termovalorizzatori, non è in grado di eliminare gli scarti delle famiglie ed è costretto a inviarli, allo scopo di ridurli in cenere, in altre regioni munite di impianti appositi, o addirittura all'estero, il che comporta costi stratosferici.
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Un'altra considerazione benevola sui diffamati cinghiali. Quando abitavo, fino ad alcuni anni fa, a Ponteranica, su una collina vicino a Bergamo, allorché al venerdì sera rincasavo, spesso davanti al cancello scorgevo una femmina della bestia in questione attorno alla quale gironzolavano alcuni piccoli. Uno spettacolo. Io scendevo dalla macchina senza intenti aggressivi e la cinghialona non ha mai dato segni di insofferenza nei miei confronti. Pascolava tranquilla a pochi metri da me, teneva a bada la sua prole, da brava mamma, senza mai fornire indizi di nervosismo. Quanto ai cinghialini, nessun problema: erano carini e docili, più miti di tanti ceffi che si incontrano di frequente nei centri abitati.
Un'ultima notizia che riguarda i cervi, il cui numero a Como e dintorni è aumentato a dismisura. Molti comaschi si lagnano perché i cornuti brucano l'erba. E li vorrebbero abbattere. Quale ingiustizia sarebbe! Cosa volete che mangino se non l'erbaggio? Lasciateli in pace. I cervi sono innocui come bambini.