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Alessandro Sallusti e la stoccata al M5s: grillini e fannulloni sempre a braccetto

Alessandro Sallusti
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Dopo la iattura del reddito di cittadinanza i Cinque Stelle, approfittando anche delle tensioni (e distrazioni) per l'imminente elezione del nuovo Capo dello Stato, stanno brigando per introdurre un'altra norma pro furbetti che sul nostro giornale di ieri abbiamo riassunto con il titolo: "I fannulloni rivogliono il lockdown". Aggiungo alcune riflessioni al già esauriente articolo del collega Lorenzo Mottola che raccontava come grillini e sindacati vorrebbero, in contrasto con il ministro Renato Brunetta, tornare allo Smart working, il lavoro da casa, per i dipendenti pubblici.

 

 

Vediamo come stanno le cose nella realtà. In Italia ci sono ventitre milioni di lavoratori, dei quali venti nel settore privato (quattordici sono dipendenti e sei autonomi) e poco più di tre in quello pubblico, i famosi e famigerati statali. Di quest' ultimi già oggi circa i due terzi sono obbligati al lavoro in presenza, né potrebbe essere diversamente parlando di forze dell'ordine, personale sanitario e scolastico. Il privilegio di lavorare da casa sostenuto dai Cinque Stelle riguarderebbe quindi circa settecento mila lavoratori, meno del tre per cento del totale, che non si capisce a che titolo dovrebbero avere una corsia preferenziale.
 

 

 

Parliamo, in sintesi, dei burocrati di stato, cioè degli impiegati pubblici preposti a risolvere i problemi dei cittadini alle prese con i mille passaggi obbligati per poter accedere a servizi e godere dei propri diritti. È fuori dubbio che in questo settore il lavoro da casa rallenta i tempi delle procedure anche più banali come possono essere, per esempio, il rilascio di un documento o di una autorizzazione edilizia o commerciale. Prendere la pandemia come scusa per ampliare i diritti e i privilegi di chi con tutta evidenza non ha una grande voglia di lavorare è immorale, e pure pericoloso in un momento in cui è richiesto il massimo sforzo di tutti per sostenere la ripresa economica. Basterebbe ricordare a Cinque Stelle e sindacati che il posto di lavoro è tra i luoghi più sicuri rispetto al rischio contagio che viceversa è altissimo in famiglia e nei luoghi del tempo libero. In questo momento servono più vaccinati, non più furbetti e fannulloni.

 

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