Bollette, solo la Bce può fermare questa folle speculazione: altrimenti... cosa rischiamo (tra 10 giorni)
Uno dei mandati della Bce è quello di stabilizzare i prezzi. Ora l'inflazione, in teoria tollerata intorno al 2%, sta seriamente veleggiando vero il 4-5%. Non accenna a spegnersi la fiammata. Questo a causa del boom, sui mercati internazionali, del prezzo del gas. Ogni giorno si tocca un nuovo record e fra 10 giorni la bolletta potrebbe aumentare di un altro 60%. Ecco, forse è il momento di scomodare i banchieri centrali, affinchè blocchino la speculazione. Perché di speculazione si tratta. Certo, esistono problemi congiunturali, ovvero il North Stream 2 che non parte, il freddo, l'esplosione della domanda dopo il letargo del Covid... Però è finanziario il motivo del rialzo stellare del gas.
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Le banche centrali stampano denaro, montagne di migliaia di miliardi, a un tasso zero o sottozero. Gli investitori ne approfittano e comprano azioni, e le Borse salgono, poi acquistano criptovalute (e il mercato ora vale 2.500 miliardi di dollari), infine si buttano sulle materie prime. Come mai? Hanno scoperto che c'è una ferita strutturale sull'energia, specie in Europa. Spieghiamo perché: dopo la crisi di Lehman Brothers è arrivata la recessione e l'austerità. La domanda di oro azzurro era quindi scesa, e così i prezzi. Per cui parecchi Stati hanno deciso di abbandonare i vecchi contratti pluriennali, optando per quelli spot, ovvero in base all'andamento del mercato. Per cui sono crollati gli investimenti sul gas. Anche in vista della svolta "green". Per alcuni anni è andata bene.
Il boom post Covid però ha mostrato la debolezza del vecchio continente, non autosufficiente dal punto di vista energetico. E quando si trova una debolezza, la speculazione va a nozze: compra, fa volare i prezzi, sa che tanto l'Europa dovrà pagare per scaldarsi e sborserà qualsiasi cifra. La Bce dunque, colpevole di questa corsa agli acquisti per i suoi tassi zero, dovrebbe iniziare a intervenire nelle piazze dove è scambiato il contratto future sul gas. D'altronde l'istituto di Francoforte compra già, oltre che i titoli di Stato ridicolizzando i tassi di interesse, e pure parecchie obbligazioni aziendali. Esempio: aveva comprato i bond emessi da Lvmh per acquistare Tiffany. Quindi si può aiutare un colosso mondiale e non una famiglia o una piccola ditta alle prese con l'impennata delle bollette? La Boj, banca centrale del Giappone, già da anni compra sul mercato azioni e fondi azionari. Troppo azzardato? Forse, però i rincari di gas e luce sono ormai emergenza. La Bce ha già creato dal nulla (in 10 anni) più o meno 5mila miliardi. Ne basta qualche centinaio in più e le bollette torneranno normali...