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Vittorio Feltri smonta i sogni del governo: abbassare le tasse senza tagliare la spesa? Pura utopia

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Per mia fortuna non sono un economista e neppure un politico altrimenti avrei le pezze sul sedere. Io sono fermo al conto della serva: più soldi spendi e meno te ne restano in tasca. Se il risparmio o l'investimento oculato vengono a mancare, tutti i bilanci vanno a farsi benedire, da quello familiare a quello delle aziende per non dire dei conti dello Stato. Da almeno mezzo secolo la maggioranza dei politici lancia la stessa stucchevole predica: bisogna abbassare le tasse, ma nessuno è in grado abbassarle in misura significativa. Perché? A parte l'insipienza degli amministratori della cosa pubblica, occorre ricordare che il popolo si sgola per chiedere sussidi e bonus e rottamazioni delle cartelle fiscali.

Vero che le imposte in Italia sono tra le più aspre d'Europa se non del mondo, quindi è normale che i cittadini premano per renderle dolci. Ma c'è un piccolo problema che viene trascurato. Se il governo scuce miliardi per versare ai presunti (quasi mai autentici) poveri il reddito di cittadinanza, che sono numerosi, ovvio che attinga a fondi erariali. Se poi per andare incontro alla gente esso si svena per consentirle di cambiare il televisore obsoleto, oppure sgancia liquidi a piccoli imprenditori che in occasione della pandemia hanno ridotto i propri incassi, ovvio che le riserve a disposizione di Palazzo Chigi siano in grave sofferenza.

 

 

A forza di distribuire palanche a destra e a sinistra, il debito pubblico aumenta a dismisura e diventa il più alto del Continente. Dato che questa è la situazione mi domando come possa essere accolta la richiesta generale di comprimere a chiunque la pressione tributaria. Nonostante ciò la totalità, o quasi, dei partiti insiste con il mantra: giù le tasse. Questo sogno sarebbe realizzabile solo qualora si ridimensionasse la spesa pubblica che, viceversa sale a vista d'occhio. Non ci vuole molto per capire che la moglie ubriaca e la botte piena è un sogno destinato a rimanere tale.

 

 

 

Nel nostro Paese si pretende che ai connazionali venga assicurato tutto gratis: l'istruzione, i farmaci, i ricoveri ospedalieri, i vaccini, i posteggi, il soccorso ai miserabili, tanto per esemplificare. Bello, poi però chi paga? Da notare, per concludere, che siamo afflitti da una evasione spaventosa di tributi che nessuno è capace di sconfiggere. Basta questo per comprendere che non saremo mai sollevati dall'onere di dare a Cesare quel che è di Cesare, e anche qualcosa di più.

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