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La società avida non si cambia solo con i trattati: la vera tragedia contemporanea

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Ve lo immaginate un mondo dove i governanti e i leader mondiali diventano altruisti e cominciano a guidare l'umanità sulla via della reciproca tolleranza, della comprensione e della pace? Ve la immaginate una società dove tribalismo e nazionalismo vengono sradicati da un atteggiamento sovranazionale in grado di portare armonia a livello mondiale? Una terra dove coloro che reggono le redini dell'economia riconoscono che l'etica del profitto non è di per sé un criterio adeguato in un contesto dove disoccupazione ed elevate spese di vario genere sono endemiche? 

E ancora: ve lo immaginate un sistema dove i fabbricanti di armi cominciano a desiderare la pace mondiale e trasformano le loro spade in vomeri oppure dove gli elementi criminali si pentono e cambiano vita? Dal punto di vista umano, dare una risposta positiva a queste domande significherebbe credere in un'utopia, in un sogno irrealizzabile di chi spera che i governi di oggi possano porre rimedio ai fallimenti catastrofici dell'intera storia umana. Purtroppo la triste realtà è quella di una situazione mondiale sempre più precaria e difficile, dove egoismo, avidità e sete di potere, corruzione e ingiustizia hanno spinto l'uomo a commettere atrocità sempre maggiori non solo contro i suoi simili ma anche contro la natura stessa. Con la sua indifferenza nei confronti dell'ambiente, l'uomo sta mettendo in pericolo il futuro dei suoi figli e nipoti. 

Sono le conseguenze della condotta irresponsabile e dell'arroganza di chi crede di capire tutto e di sapere tutto e si definisce padrone della natura e del mondo in un vero e proprio delirio di onnipotenza. Questo è il motivo per cui molti hanno perso la fiducia nel futuro e lo eliminano dai loro pensieri. Che si possa parlare di "crisi" [dal latino crisis e dal greco krísis, "scelta, decisione, fase decisiva di una malattia", derivato di kríno, "distinguere, giudicare"] nella sua accezione più comune è cosa ormai certa: ogni problema che ci affligge - inquinamento, guerra, fame, terrorismo, pandemie - ha in sé il potenziale per recare la catastrofe globale. La situazione è complessa e quanto sta accadendo nella nostra generazione è assai diverso da quanto è accaduto in qualsiasi altro tempo della storia umana. Nel passato, i problemi esistenti in un paese o in una zona vi rimanevano circoscritti. Ci volevano secoli perché gli effetti della maggioranza degli avvenimenti si sentissero in altre zone. 

Oggi non è più così. Il mondo è strettamente collegato e gli effetti di un drastico cambiamento in una zona si sentono rapidamente in un'altra. Gli avvenimenti odierni si verificano con una velocità accelerata e così i problemi mondiali si moltiplicano invece di diminuire e stanno diventando sempre più incontrollati. Una cosa è certa, non spariranno semplicemente firmando accordi e trattati. La firma di pezzi di carta, per quanto ben intenzionata, non eliminerà la tragedia di una società avida e irresponsabile che per "rinascere" dovrà necessariamente prima morire.

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