Vittorio Feltri e la Regina Elisabetta: "Delle sue tribolazioni non mi frega un tubo, ma le invidio una cosa"
Sono abbastanza vecchio per rammentare che, fino a mezzo secolo fa, i rotocalchi italiani puntavano quasi ogni settimana sulle indiscrezioni riguardanti la famiglia Savoia le cui vicende, anche sentimentali, appassionavano il pubblico, pertanto i periodici in questione vendevano copie a vagonate. Oggi e Gente in particolare riuscirono a incrementare la loro diffusione sfruttando le storie minori dei rimasugli monarchici non ancora dimenticati. Lungi da me l'idea di riassumere le prodezze dire Umberto in esilio in Portogallo e dei suoi figli abilissimi a tener vivo il loro ricordo nel nostro popolo.
Semplicemente esprimo il mio stupore: strano che le case reali, tramontate o ancora attive, suscitino tanta curiosità nella gente di ogni Paese. Per esempio, vedo un fenomeno strano: quel che accade a Buckingham Palace da mesi in qua viene trattato dai media internazionali praticamente ogni giorno. Se compulsi un quotidiano, anche autorevole, trovi sistematicamente articoli su articoli dedicati non tanto alla regina, quanto ai suoi inquieti discendenti, i quali ne combinano di ogni colore. Le loro gesta a me personalmente interessano zero, meno della meteorologia balcanica, ma vengono narrate da redattori specializzati nei dettagli pur insignificanti. Il rapporto tra William e Harry tiene banco come fosse decisivo per le sorti del pianeta. Scopriamo che le relazioni tra i Windsor e la Bbc sono molto tese perché l'emittente è sul punto di mandare in onda un documentario piccante sulla famiglia. Poi sono di regola sulle pagine più autorevoli del globo vari pettegolezzi relativi all'espatrio di William e Harry, il cui equilibrio mentale viene addirittura messo in dubbio.
Diciamo che questo tipo di pubblicistica toccò l'apice allorché la principessa Diana ruppe il sodalizio con Carlo, dato che entrambi gli sposi praticavano fughe extraconiugali esattamente come tutti noi, e alzi la mano chi nel suo matrimonio non ha mai diversificato. Sono cose che si usano. Ma se si registrano nel Palazzo dei regnanti, scatenano la morbosità di mezzo mondo. Avete presente la morte prematura, in un incidente automobilistico, di Diana? Scatenò illazioni a iosa. Insomma, io ho simpatia per la sovrana Elisabetta, una vegliarda alla quale invidio specialmente la salute ad onta dell'età del dattero, ma confesso che delle sue tribolazioni domestiche non me ne frega un tubo. Spero anche a voi, cari lettori di Libero.