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Giancarlo Giorgetti, Alessandro Sallusti: "Ecco perché la sinistra lo coccola", ciò che il ministro deve comprendere

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Chi si aspetta che Matteo Salvini la smetta di fare Salvini per trasformarsi in qualche cosa di diverso o bluffa o perde tempo. Salvini è quella cosa lì che conosciamo da anni, può piacere o non piacere, può smussare qualche angolo, ma al massimo diventa meno duro. Ora, finché l'appello a un cambiamento radicale arriva dalle sinistre, passi: è cosa stupida ma comprensibile perché un Salvini desalvinizzato - al Pd piacerebbe lobotomizzato - sarebbe assai utile al loro gioco. Ma se la richiesta di cambiare strade e amicizie arriva, come nel caso del ministro Giorgetti, da ambienti interni alla Lega, allora non mi ci raccapezzo più. 

 

E non perché non sia lecito o addirittura utile in una prospettiva di governo di Centrodestra, ma solo perché è impossibile cambiare una persona di quel carisma e carattere. Se qualcuno la pensa diversamente, esca allo scoperto e provi a scalzare dal piedistallo l'uomo del miracolo. Auguri, ma sarebbe un'operazione suicida per lui e per il partito perché a oggi, e penso anche a domani, una Lega al 20% o è Salvini o non è. Quando leggo che Fedriga, ottimo politico e bravo governatore del Friuli Venezia Giulia, si starebbe scaldando per prendere il posto dell'attuale leader penso di essere su Scherzi a Parte, come quando anni fa sentivo ipotizzare che Alfano - eccellente ministro - avrebbe scalzato Berlusconi. Giorgetti dice: Salvini è bravissimo a fare Bud Spencer (film di cassetta) ma per vincere l'Oscar immagino intenda piacere alla gente che piace - serve Meryl Streep. 

Perfetto, ma non è che se a Bud metti la minigonna diventa Meryl e se a Meryl metti baffi posticci diventa Bud. Per di più, la Lega non è mai stata e non sarà mai un partito da Oscar, anche se le Regioni che governa, penso, oltre al Friuli alla Lombardia e al Veneto, la statuetta del governo buono e democratico lo vincono ogni anno. Non è che io non veda che la Lega salviniana avrebbe enormi problemi a guidare il Paese, anche ben oltre le sue pecche. Dico che per governare in un regime di democrazia non sospesa servono voti che né Giorgetti né Fedriga hanno. Forse per questo a sinistra li coccolano e li incensano come mai capitato a dei leghisti.

 

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