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Olivio Foglieni meglio di Draghi e Biden: la vita di 400 famiglie bergamasche conta più di Greta Thunberg

Alessandro Sallusti
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Certo, ci sono i vertici con tutti i capi di Stato e di governo dei Paesi più importanti che discutono per giorni sul futuro del mondo e sulla necessità di trovare nuove fonti energetiche meno impattanti per l'ambiente. E poi ci sono Greta e i suoi seguaci che ripetono in ogni dove la loro splendida utopia del mondo pulito. Li ascolti e pensi di aver capito tutto benché in realtà hai capito poco o nulla anche perché loro stessi, tutti loro, hanno idee vaghe e confuse: di concreto non dicono nulla nonostante lo dicano benissimo.

 

Poi improvvisamente ti imbatti casualmente in un signore che non è capo di Stato ma che il problema che discutono i capi di Stato lo vive quotidianamente sulla sua pelle, ne sa più di loro e lo spiega con una semplicità devastante. Il mio G20 sulla compatibilità ambientale l'ho vissuto ieri all'ora di pranzo davanti alla tv sintonizzata non sulla Cnn ma sull'edizione lombarda del Tg3. Quarto o quinto servizio, sullo schermo appare Olivo Foglieni, accento bergamasco e infatti è - scopro dal sottopancia -vicepresidente di Confindustria Bergamo, imprenditore di notevole successo, la sua Fecs fattura 350 milioni l'anno e dà lavoro in sette stabilimenti a 400 dipendenti che fondono e riciclano rottami ferrosi trasformandoli in barre di alluminio nuove di pacca.

 

Bene, questo signore grande e grosso, con molta calma e un dolore non celato, annuncia che i suoi stabilimenti si dovranno fermare tre ore al giorno (quelle in cui l'energia costa più cara) e che probabilmente a dicembre dovrà fermarsi del tutto. Il motivo? In un mese il costo delle bollette - anche per inseguire l'energia super pulita che noi non abbiamo - per far girare forni e macchine è passato da 180 a 760 mila euro, più che quadruplicato. E spiega che a queste condizioni non si può andare avanti come prima, che il suo alluminio non può reggere la concorrenza di quello prodotto dai Paesi asiatici. Avrebbe dovuto esserci lui, il signor Olivo, al tavolo dei grandi del mondo a spiegare a Biden e Draghi dove sta il problema. Cioè che il verbo di Greta è sacro, ma altrettanto sacra è la vita di quattrocento famiglie bergamasche. Tutto il resto è bla bla bla.

 

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