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Pietro Senaldi contro Luciana Lamorgese: "Forza Nuova? Questo studente ne sa più del ministro"

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"Noi non siamo scesi in piazza a Roma sabato 9 ottobre, perché tutti sapevano che quel giorno ci sarebbero stati disordini e che Forza Nuova stava per preparare qualcosa e non volevamo mischiarci». Lo dice il rappresentante degli "Studenti contro il Green pass", Filippo Dellepiane, studente di Filosofia al secondo anno, ragazzo sveglio senza dubbio, ma certo non un segugio in forza ai Servizi Segreti, a meno che non sia un campione di travestimento.

E se era in allerta lui, giorni prima del famigerato assalto alla sede della Cgil, come faceva a non sapere che quella era una giornata speciale la ministra dell'Interno, dall'alto dei suoi quaranta e passa anni di servizio nelle forze dell'ordine? Il Pd potrebbe pensare a questo giovane, che si dichiara di sinistra ma parla per un movimento trasversale, apartitico, nel quale non viene fatto l'esame del dna a chi vuole parteciparvi e che accetta anche chi ha fatto il vaccino, per sostituire la Lamorgese, ormai sgradita anche a Letta e Draghi. La presenza di Dellepiane a Piazza Pulita, giovedì sera, ha dato il colpo di grazia alla credibilità della ministra e ha distrutto la narrazione sinistra di un neofascismo pericoloso e in aumento. «Dobbiamo ipostatizzare - lo studente usa paroloni difficili- Forza Nuova, si tratta di quattro teppistelli, è capitato che cercassero di insinuarsi anche nelle nostre manifestazioni ma ci è bastato organizzare un servizio d'ordine per lasciarli fuori».

 

 

 

Come a dire che la Lamorgese dovrebbe andare a lezione dagli studenti No Green pass, se volesse imparare come si fa a evitare disordini. E c'è stata una lezione anche per il direttore di FanPage, Francesco Cancellato, l'autore dello scoop sulla Milano leghista, meloniana e nera, costretto ad ammettere che «Forza Nuova non è mai stata così debole, non si presenta neppure alle elezioni perché prenderebbe meno dello 0,15%». E allora? Alla fine, proprio nella trasmissione che aveva lanciato l'allarme fascismo giusto prima delle elezioni, si è scoperto, giusto dopo il voto, che le camicie nere sono quattro gatti che non contano nulla.

 

 

 

L'unica a prenderle sul serio è la ministra Lamorgese, che non osa negare l'accesso alla piazza al leader nero Castellino, malgrado abbia un Daspo e fosse attenzionato dalle forze dell'ordine, e autorizza la marcia neofascista sulla Cgil, per evitare guai peggiori. In realtà quell'assalto ha procurato guai solo alla Meloni, che ha dovuto giustificarsi benché non fosse in piazza e non sia mai appartenuta a Forza Nuova, mentre di contro ha restituito centralità alla Cgil ed è stato utilizzato dalla sinistra come spot elettorale. Queste cose le sa anche Filippo; per la verità non è il solo in Italia, ma è l'unico a sinistra che ha il coraggio di dirle, con l'idealismo e il disinteresse della sua giovane età. 

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