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Alessandro Sallusti, destra e sinistra capovolte: come cantava Giorgio Gaber...

Alessandro Sallusti
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Non siamo tra quelli che vedono complotti ovunque, ma c'è qualche cosa che non va nella narrazione di ciò che sta accadendo in questo Paese. Sarò io che non capisco, ma in effetti è strano che la sinistra compatta difenda a spada tratta una ministra, quella dell'Interno Luciana Lamorgese, che ha permesso - per negligenza o chissà - il saccheggio della sede romana della Cgil e che nelle stesse ore non la Cgil stessa, non Bersani, non i commentatori democratici e progressisti, bensì Giorgia Meloni e Matteo Salvini difendano qualche migliaia di anarchici e autonomi - altro che portuali - che stanno assediando, con la scusa del No pass, il porto di Trieste nodo strategico e vitale per l'economia nazionale.

 

C'è qualcosa che sfugge, la logica vorrebbe accadesse l'inverso ma la logica politica, nell'era Draghi, non è di casa e la confusione sotto il cielo è tale che la gente ha disertato le urne come mai prima d'ora. Io sono fermo a quella geniale intuizione che il grande Giorgio Gaber ebbe nel 1994 quando scrisse e cantò "Destra-Sinistra" nella quale, con un gioco di luoghi comuni, si sosteneva che il collant era di sinistra e il reggicalze di destra, la piscina e il culatello di destra e il lago e la mortadella di sinistra. Per arrivare alla conclusione che per gli italiani la politica "non è cosa seria". Lo aveva capito anche Winston Churchill che ebbe a dire: "Gli Italiani? Gente strana, vanno a una partita di calcio come se andassero in guerra e vanno in guerra come se stessero andando allo stadio".

 

Sì, siamo strani, questo è vero ed è anche una nostra forza. Ma oggi si rischia la maionese impazzita. A me poco importa che la sinistra sia quella cosa lì, che governi avendo perso le elezioni quindi senza essere maggioranza, che sia in combutta con i magistrati sulle inchieste a orologeria, che controlli militarmente e ideologicamente l'informazione. Lo so, è così e non certo da ora. Io sono di destra e per dirla alla Gaber mi piacciono ma non mi bastano culatello, piscine e reggicalze. In altre parole vorrei una destra che si preparasse a tornare a governare questo meraviglioso Paese perché, nonostante tutto il fango ricevuto, i numeri dicono che è più che possibile.

 

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