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Ezio Mauro confessa, altro che fascismo: Giorgia Meloni attaccata perché cresce

Ezio Mauro,

Alberto Busacca
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Anche ieri, su Repubblica, c'era il consueto pezzo su Giorgia Meloni e il fascismo. A firmarlo, questa volta, un pezzo grossissimo come l'ex direttore Ezio Mauro. «Dunque», ha scritto, «non è stato inutile far carico alla Meloni delle ambiguità del suo partito rispetto all'eredità del fascismo». 

 

E poi: «Proprio la crescita nei consensi della formazione dei "patrioti" ha imposto questa necessità, perché oggi si tratta del primo o secondo partito del Paese. Fratelli d'Italia pone esplicitamente la sua candidatura a guidare il governo dopo le prossime elezioni, quindi un chiarimento su un nodo così cruciale per la democrazia diventava indispensabile». 

 

Ok, ma il pericolo fascista esiste davvero? Secondo Mauro no: «Insistere su questo punto non significa evocare il pericolo di una riemersione del fascismo. È chiaro che il dramma italiano del secolo scorso non potrà riproporsi nel cuore dell'Occidente democratico. Nessuno lo pensa». Riassumendo: un concreto pericolo fascista non esiste, ma viene evocato perché Fratelli d'Italia negli ultimi mesi ha aumentato di molto i suoi consensi. Ora è tutto più chiaro... 

 

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