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Alessandro Sallusti, un messaggio al centrodestra: basta guardare alla minoranza di ignoranti

Alessandro Sallusti
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I cantori dei no vax, del tanto peggio tanto meglio, del "noi siamo vaccinati ma...", insomma i nemici di questo paese avevano pronosticato un'Italia paralizzata, supermercati con gli scaffali vuoti, pompe di benzina esaurite, uffici pubblici in tilt, aziende ferme. Invece, come era ovvio, l'invasione delle cavallette non c'è stata e salvo qualche marginale e inevitabile intoppo il primo giorno di introduzione dell'obbligo di green pass sui luoghi di lavoro non ha avuto alcun effetto drammatico. 

 

Ha vinto l'Italia che lavora e che vuole continuare a farlo, ha vinto l'Italia responsabile su quella sfascista che voleva vederla in ginocchio e che sicuramente darà qualche colpo di coda nei prossimi giorni perché ignoranza e violenza vanno sempre a braccetto. La fermezza del presidente Draghi, il buon senso dei partiti che lo sostengono, e nel pubblico impiego la calma del ministro Brunetta, hanno avuto la meglio sui profeti di sventura che nella maggioranza dei casi vivono nel chiuso dei social e non nel mondo reale. I pochi episodi di ribellione accaduti rientrano più nella categoria del cabaret, o del narcisismo esasperato, che in quella di partigiani della libertà. Contiamo le teste in carne ed ossa, non i click su internet.

 

E la conta, che in democrazia ha un senso, dice chiaramente che il green pass non costituisce nessun pericolo alla propria libertà per la stragrande maggioranza degli italiani. Un fastidio, certo può essere, ma insignificante rispetto alla prospettiva di finire in camera di rianimazione o a quella di perdere il lavoro. Io mi auguro che a questo punto anche gli esponenti di Centrodestra che in questi mesi hanno strizzato l'occhio ai no pass- qualcuno, ma parliamo di casi limitati e clinici, addirittura schierato con i no vax - prendano atto che gli italiani la pensano diversamente. Sogno un Centrodestra che si candidi a governare il paese, non uno che si mette alla testa di una minoranza nella migliore delle ipotesi impaurita ma più probabilmente ignorante, ostile alla scienza e in cerca di un ruolo che altrimenti non avrebbe.

 

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