Vittorio Feltri, rivoluzione-Quirinale: "Parlamento delegittimato, ecco chi deve scegliere il capo dello Stato"
Forse non è una novità che l'Italia è piena di voltagabbana di lungo corso. Negli anni Venti una massa di politici si fece sedurre da Mussolini e lo seguì anche nelle sue follie. Caduto il Duce socio di Hitler, un numero considerevole di italiani virò sulla Dc e sul Pci, così, tanto per sopravvivere. Ma il salto della quaglia, una disciplina che dovrebbe essere ammessa alle Olimpiadi data la quantità enorme di praticanti, mai come di questi tempi viene esercitata con ostinazione. Offriamo qualche dato a conferma della nostra tesi basata sulla osservazione della comica realtà. Durante la legislatura in corso la bellezza di 350 parlamentari ha cambiato fronte e maglietta: 250 deputati e 100 senatori. Si tratta di un record mondiale che viene sottaciuto dai partiti suppongo per vergogna. Prima o poi forniremo i nomi di chi è zompato di qua e di là senza arrossire. Per il momento accontentiamoci delle cifre impressionanti relative all'assembramento di "traditori", un vero e proprio esercito di uomini e donne tenacemente attaccato alla poltrona, non conta di quale colore: l'importante è che sia comoda e garantisca l'indennità di carica.
Qualcuno ha proposto di impedire per legge che avvengano questi bruschi passaggi da un gruppo all'altro, ma non ce l'ha fatta a realizzare l'ambizioso progetto in quanto la Costituzione precisa che il mandato parlamentare è vincolato alla persona e non al partito. Pertanto gli specialisti delle capriole politiche hanno continuato imperterriti a esercitarsi nel loro sport preferito. Cosicché in soli tre anni 350 atleti della descritta disciplina sono riusciti a compiere tuffi carpiati, giustificandosi in modo sfacciato: abbiamo mutato idea. Costoro non si rendono conto di coprirsi di ridicolo e continuano imperterriti a frequentare Montecitorio e Palazzo Madama allo scopo di concludere il quinquennio, terminato il quale una pensioncina, minimo, sarà assicurata.
Come ci si possa fidare di gente simile non so, è un fatto che il personale politico pretende dal popolo comportamenti corretti, ma evita con cura di fornire un buon esempio. I più scatenati nel compiere certe manovre azzardate sono quelli del Movimento Cinque stelle, forse perché in esso c'è poca chiarezza e prevale l'interesse a non mollare la cadrega. Ma non abbiamo certezze, tranne una: l'esercito degli eletti predica male e peggio agisce. Poi ci si stupisce che il popolo piuttosto che recarsi alle urne vada al bar a bersi un prosecco. Il caos che frattanto si è creato nelle Camere rende impossibile capire cosa succederà presto in occasione di eleggere il nuovo presidente della Repubblica: ignoriamo quali saranno gli schieramenti a favore o contro i vari candidati. La cosa giusta sarebbe che fossero i cittadini a scegliere il capo dello Stato, ma proprio per questo la soluzione suggerita sarà per sempre scartata.
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