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Scontri a Roma, Pietro Senaldi: dissolta la cortina di fumo sugli assalti rossi

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Il pm antiterrorismo Alberto Nobili, dal curriculum insospettabile e scevro da ogni minima contaminazione fascista, ha scoperto l'acqua calda. Ha affermato che tra le frange violente del popolo No vax non ci sono solo i militanti di Forza Nuova ma anche anarchici ed estremisti di sinistra. È una notizia non in sé, ma per il panorama dell'informazione e della politica italiana, usa a sottolineare con la matita rossa le violenze di gruppuscoli esterni alla destra per imputarli a Meloni e Salvini e a sfumare su quelle dei compagni. Sabato scorso ci sono state due manifestazioni No vax. La prima a Roma, dove un gruppo di militanti neri si è staccato dal corteo principale per andare ad assaltare la sede della Cgil, pressoché incustodita malgrado l'attacco fosse annunciato. Giustamente il gesto è stato condannato coralmente ma scorrettamente è stato tentato di attribuirlo al centrodestra.

 

 

Campione della strumentalizzazione si è rivelato il vicesegretario del Pd, l'ex ministro Provenzano, che ha dichiarato che la Meloni è fuori dall'arco costituzionale per il fatto di non aver rivendicato la paternità dell'assalto e non essersi inginocchiata a favore di telecamera per scusarsi delle violenze delle truppe di Forza Nuova, che di Fdi in realtà sono da sempre nemiche e non sodali. La seconda manifestazione è stata a Milano, dove gli estremisti rossi hanno cercato di bloccare la stazione e sono stati fermati subito prima di poter nuocere. Ragione per cui sulla violenza rossa è calata una cortina di fumo, che il procuratore milanese ha dissolto ieri con la sua denuncia.

 

 

La morale della vicenda. L'Italia è il solito casino, il Green pass è stato uno straordinario stratagemma per far vaccinare le persone ma ora ha esaurito la sua funzione, venerdì diventerà obbligatorio ovunque per poter lavorare però la sua applicazione sarà un caos. Le forze antisistema, di destra e sinistra, al solito cavalcano la confusione ma, mentre la sinistra di potere è bravissima a criminalizzare la destra di piazza e, così facendo, a delegittimare quella di palazzo, la destra parlamentare non riesce a chiedere conto a Pd e compagni delle violenze dei picchiatori rossi, i quali non sono mai chiamati a pagare dazio. I dem agitano da giorni lo spettro fascista e l'onorevole Fiano si fa portavoce di una mozione per sciogliere Forza Nuova, formazione neofascista. Premesso che di Forza Nuova non ci importa nulla, non è mettendo fuorilegge i gruppi estremisti che si può sperare di eliminarli; semplicemente, non si avrà più il controllo su di loro.

 

 

Una volta sciolta Forza Nuova, cosa cambierà in Italia? Nulla: sono dei violenti, dei delinquenti, ma sostanzialmente si tratta di poche centinaia di sfigati che non contano assolutamente niente. Potremmo essere favorevoli alla loro messa al bando se avvenisse contestualmente a quella dei centri sociali e dei gruppi picchiatori di estrema sinistra. Per una sorta di par condicio, democratica o antidemocratica, a seconda dei punti di vista. E basta tirare in ballo la Costituzione anti-fascista per attaccare la destra e perdonare la sinistra, o sostenere che il fascismo è più grave del comunismo perché in Italia abbiamo subito il primo e non il secondo. La Carta ha tanti altri valori che il Pd calpesta senza cura. Quanto al comunismo, lo stiamo subendo da parecchio pure qui, benché ci sia imposto in maniera più subdola e in versione moderna; e comunque, ha fatto morti e danni in Europa ed è strano che gli europeisti dem in buona parte non abbiano firmato la mozione Ue che, con il fascismo, condanna anche il comunismo. 

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