Destra uguale nostalgia? No, il patriottismo è un valore positivo
C'è un rischio oggettivo che deriva dall'emergere di contiguità, peraltro ancora tutte da provare, fra politici di destra e ambienti neofascisti o addirittura neonazisti: che qualcuno cerchi di buttare il bambino con l'acqua sporca. È indubbio che insieme a tante aberrazioni, i vari fascismi abbiano coltivato anche valori positivi, come quelli identitari e patriottici. Nelle mani di personaggi violenti e illiberali, come furono i leader fascisti, l'identità e l'amor patrio sono diventati becero nazionalismo suprematista che ha causato guerre e discriminazioni. Questa deriva totalitaria non è certo prerogativa dei fascismi. Persino il messaggio cristiano, di amore e perdono, interpretato da personalità disturbate ha causato tragedie immani. Identità e amor patrio sono tuttavia anche il fondamento su cui sono state costruite le grandi nazioni democratiche come Usa, Gran Bretagna, fino alla Svizzera. L'identità è un fondamentale per qualsiasi serio tentativo di strutturare una comunità che voglia avere un futuro, e del resto, senza identità le persone vanno incontro ad alienazione. Patria e identità necessitano di confini sicuri e protetti. Un'immigrazione incontrollata mette a rischio la sovranità popolare. Identità, patria, confini sono dunque i pilastri di una stato democratico. Alla sinistra occorre parlare chiaro: non è democratico criminalizzare una cultura, quella identitaria e conservatrice, spesso disonestamente accomunata a posizioni "fasciste" o "estremiste" nel nome di un preteso pensiero unico. Con questo atteggiamento dimostra di non essersi sganciata dalle radici giacobine che sono alle origini di tanta parte del pensiero totalitario moderno. Per converso, sarebbe doppiamente colpevole chi in nome di ideologie sconfitte dalla storia ancora oggi dovesse perseverare nella nostalgia, dimostrando un'assenza totale, oltreché di rispetto dei valori costituzionali, di intelligenza politica. Insomma i nostalgici dei vari fascismi rischiano di essere le quinte colonne della internazionale di sinistra.