Alessandro Sallusti, l'appello al centrodestra: "Tasse, la subdola scorciatoia che il centrodestra non può accettare"
Mario Draghi ha confermato che il governo sta per varare la riforma del catasto, in altre parole cambiare il valore fiscale delle nostre case, ovviamente all'insù. Per due volte ha specificato che «nessuno pagherà un euro in più né un euro in meno» ma è sembrata una escusatio non petita, una scusa non richiesta per tranquillizzare gli italiani che sulla casa non accettano scherzi. In altre parole è possibile che Draghi ieri abbia detto la sua prima bugia politica, una bugia - o mezza verità - per tenere insieme la variegata maggioranza che lo sostiene e che sull'argomento ha opinioni assai diverse.
Non voglio mettere in dubbio la parola dell'italiano più potente, influente, preparato e apprezzato (anche da me) ma mi chiedo che senso abbia fare una riforma epocale della fiscalità sulla casa per rimanere al punto di partenza. È ovvio che qualcosa per qualcuno cambierà (i ben informati dicono tutto per tutti) certamente sulle seconde case ma probabilmente anche sulle prime e sugli effetti a cascata nella denuncia dei redditi.
Sarebbe stato meglio dire: signori, la pacchia è finita, il valore catastale delle case sarà equiparato a quello commerciale perché non si può rimanere fermi ai tempi di Napoleone, il primo che cercò durante la sua occupazione di mettere mano alla materia. Oppure: è vero che l'Italia sta crescendo sopra le aspettative (anche grazie a lui) ma dobbiamo prepararci a restituire i soldi che l'Europa ci ha prestato e ad abbassare il debito, in altre parole a pagare più tasse.
E quale tassa è più certa di quella su un immobile che per definizione è difficile da nascondere o trasportare in qualche paradiso fiscale, ammesso che oggi ancora ne esistano. Scoprire le verità un po' alla volta non allevia il dolore, lo diluisce nel tempo ma non per questo lo fa risultare più accettabile. La parte del centrodestra che ha accettato - a mio avviso giustamente - di sostenere questo bizzarro governo lo ha fatto ad una condizione, quella che le tasse non sarebbero aumentate. Neppure attraverso subdole scorciatoie, tipo quelle del catasto, nome che apparentemente e a prima vista non sa di tasse.