Vittorio Feltri smonta le balle di Virginia Raggi: "Roma? Una Ferrari pilotata dai cinghiali"
Esiste un contenzioso tra Libero e la sindaca Raggi perché alcuni anni orsono un nostro articolo su di lei eletta di recente fu titolato così: "patata bollente", che in altri termini, i dizionari della nostra lingua sostengono trattasi di questione scottante. Non è quindi una espressione offensiva. Ma a parte questo dettaglio giudiziario, personalmente non penso che la prima cittadina romana sia peggiore di chi l'ha preceduta a capo del Campidoglio. Ha fatto quello che poteva, poco ma tutto quello che era lecito aspettarsi da lei, date le condizioni della capitale. Oggi, sorprendentemente ella dichiara: ho ricostruito Roma, trasformandola in una Ferrari, la macchina italiana più forte.
"Puntato da un cinghiale. Correvo, e...". Massimo Lopez, dramma a Roma: ira contro Virginia Raggi
Una affermazione impegnativa della quale è difficile trovare riscontro nella realtà. Infatti la splendida Città eterna paragonata alla formidabile vettura forse è pilotata dai cinghiali e dai gabbiani, i soli che diano una zampa alla cara Raggi a contenere la montagna di rifiuti che assedia l'Urbe. Nessun altro essere vivente si impegna a combattere contro la monnezza dilagante che soffoca vari quartieri. Il porcus singularis (definizione latina) è dunque una risorsa e la Raggi che giustamente la sfrutta quale squadra di spazzini efficienti, e non inclini a scioperare, dovrebbe apprezzarli e non combatterli quasi fossero nemici.
Essi arrivano nei centri abitati che hanno bisogno di loro per essere ripuliti. Sono animali nervosetti solo quando si rendono conto che la loro prole è minacciata dall'uomo, per il resto sono docili e non costituiscono un pericolo per i cristiani che li rispettano. Cara madame sindaco il mio è un consiglio amichevole, si tenga buoni i cinghiali di cui ci si può fidare maggiormente che dei grillini e del Pd, il quale Pd amministra la regione ma non si è mai occupato del pattume scaricando ogni responsabilità su di lei, innocente. Non agisca come il cacciatore di Alessandria che imprudentemente ha sparato a un mammifero selvatico dei suidi, il quale essendo sopravvissuto al proiettile si è incavolato e ha fatto secco con una carica perfetta colui che ha premuto il grilletto. Mi dia retta, Virginia.