No vax, niente Green Pass? Ecco quanto spendi al mese per la libertà: i conti in tasca
Lo sappiamo tutti che il Green pass è un modo, meno violento, per far vaccinare più gente possibile. Tuttavia rimane un pezzo di libertà ancora disponibile per chi è scettico nei confronti dell'iniezione o per chi è No vax convinto: il tampone. Dal 15 ottobre scatteranno prezzi calmierati, come ha chiesto la Lega, per ottenere il certificato che permette di andare al lavoro, al ristorante, allo stadio, in piscina... Servono 8 euro per i minorenni, 15 per i maggiorenni. Il tampone avrà validità di 48 ore se rapido, 72 se molecolare (che però costa sui 60 euro). Allora, se un non vaccinato desidera rimanere tale, può ritenersi "libero" spendendo più o meno 45 euro a settimana (tre tamponi), 180 euro al mese.
Tanti? Dipende... Beh, se una persona ha una buona paga, non deve lamentarsi: sborsa e basta. Nel caso invece di un lavoratore che guadagna più o meno mille euro, sicuramente non sarà piacevole spendere quasi un quinto dello stipendio per verificare ogni 2-3 giorni l'assenza del Covid. Per questo si parlava di rendere gratis i tamponi, però i governatori si sono opposti poiché i No vax avrebbero sfruttato questo regalo per continuare a evitare la siringa, mettendo comunque in ansia le strutture sanitarie, gestite proprio dalla Regioni. E allora si va di prezzi calmierati. Siamo solo all'inizio delle polemiche da parte dei non vaccinati.
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Alcune categorie, soprattutto nella pubblica amministrazione, rischiano di creare delle voragini nell'organico statale. E pure nel privato, con la scusa che il datore di lavoro può sostituire il dipendente sprovvisto di Green pass, ne vedremo delle belle. Se il No vax poi si pentirà, farà la dose e prenderà il certificato, reclamando così il posto perduto. Ma il successore forse farà le barricate per rimanere in servizio. Nelle prossime settimane imprenditori e lavoratori dovranno insomma preoccuparsi del tampone invece che del lavoro. Pazzesco. E pensare che i vaccini sono gratis.