Vittorio Feltri e il referendum sulla cannabis: "Si può fare, proibire serve solo a incentivare l'abuso"
Noi non amiamo gli eccessi in nessun campo. Predichiamo la moderazione sistematica. In questi giorni è in atto la raccolta di firme per promuovere un referendum che renda libero il consumo della cannabis, una sostanza eccitante che molti erroneamente equiparano alle droghe pesanti, per esempio l'eroina e la cocaina. La mia opinione, basata su dati scientifici, è che le famose canne sarebbe meglio lasciarle perdere poiché spesso aprono le porte ad altri stupefacenti dagli effetti gravi. Ma non possiamo dire, perché non è vero, che esse provochino danni irreversibili alla salute. Un po' come il tabacco, che non è un toccasana, ma neppure un veleno capace di stroncare un corpo umano.
Insomma siamo nemici acerrimi delle polverine che tolgono al cervello la capacità di ragionare, tuttavia diremmo una bugia se considerassimo la cannabis alla stregua delle droghe pesanti. Semplicemente, non è così. Intendiamoci, personalmente non l'ho mai consumata nemmeno accidentalmente, non ho bisogno di eccitanti, semmai di calmanti, però non posso pensare che il proibizionismo imperante giunga a vietare il consumo di una sostanza innocua, in certi casi perfino considerata un medicinale. Pertanto non me la sento di demonizzare un referendum come quello per il quale si cercano le firme onde renderlo attuabile.
Inibire le canne è una operazione sbagliata, come lo sarebbe impedire il consumo dell'alcol, del vino e della birra. Il problema semmai è controllare le quantità del liquido che si beve, non la qualità. Alcuni bicchieri non hanno mai danneggiato nessuno, due litri ovviamente sono dannosi. Bisogna essere sempre misurati, anche con il cibo, così come con le bevande e con la cannabis. Un minimo di autocontrollo aiuta a non crearsi dei problemi. Proibire serve soltanto a incentivare l'abuso di sostanze poco tollerate dal fisico e di renderle particolarmente desiderate soprattutto dai giovani, i quali davanti a un divieto non pensano ad altro che ad aggirarlo. Chi sgarra, infatti, prova una soddisfazione superiore a quella che normalmente si ricava da un comportamento lecito. Combattere le droghe è un dovere della società, ma perdere tempo a bloccare la cannabis è una sciocchezza.