Tomaso Montanari? Il suo problema è la credibilità nei confronti degli studenti e degli altri prof
Tomaso Montanari insiste nel dire di non aver mai parlato di «falsificazione» a proposito delle foibe ma di aver denunciato «l'avanzata del Revisionismo di Stato». Il professore cita poi Eric Gobetti, laddove lo storico torinese sostiene che nell'istituzione del giorno del Ricordo «alla fine la versione neofascista è diventata la narrazione ufficiale dello Stato italiano». Sono osservazioni destituite di ogni fondamento e lo posso dire a ragion veduta avendo seguito in Parlamento l'iter di approvazione della legge sulle foibe, prima come vicepresidente della Camera e come ministro dei Rapporti con il Parlamento. La legge passò alla Camera nel 2004.
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Il 10 febbraio del 2005, intervenendo al Senato a nome del governo nel Giorno del Ricordo, spiegai chiaramente che la legge era un omaggio dovuto agli italiani istroveneti, insediati da secoli in Istria, Fiume e Dalmazia, vittime della follia nazifascista prima e del nazionalismo comunista di Tito poi. Ma quello che più avvilisce è l'accusa di aver voluto parificare l'Olocausto alle foibe. Nessuno ha avvertito Montanari che nel 2017 il Parlamento ha introdotto l'aggravante speciale del reato previsto dalla legge Mancino anche per la negazione, «la minimizzazione in modo grave o l'apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra», mettendo sullo stesso piano l'Olocausto con migliaia di crimini in tutto il mondo.
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Con Gaetano Quagliariello e Luigi Compagna, dopo una battaglia a difesa della libertà di ricerca storica, fummo gli unici cinque senatori a votare contro questa assurda parificazione, ben consapevoli delle conseguenze negative. Ed infatti nel 2019 mi trovai a difendere a Trieste le negazioniste delle foibe Alessandra Kersevan e Claudia Cernicol, che come avevo denunciato in Senato sarebbero state le prime potenziali vittime della legge sul negazionismo. Fermo restando che non condivido nulla dei loro studi, non voglio negare loro, con la repressione penale, la libertà di ricerca. Insomma, da convinto contestatore da sempre degli "opposti estremismi" trovo giusto che norme penali colpiscano i negazionisti della soluzione finale per milioni di uomini, donne e bambini, contesto che si possa allargare questa tutela per opinioni diverse su altre terribili e moralmente aberranti vicende storiche (armeni, tutsi, musulmani di Sebrenica, italiani di Zara, Fiume e Istria), mentre trovo addirittura offensivo che tentativi di sradicamento etnico o tentativi di genocidio di quel tipo siano stati parificati nella legge sul negazionismo ad episodi di violenza che hanno colpito singole persone.
Se Montanari vuol continuare ad ignorare nel 2021 tutto quello che è documentato dagli Atti Parlamentari per inventarsi con Gobetti una congiura per parificare Olocausto e foibe è libero di farlo, come di continuare a fare il Rettore della Università per stranieri, dove il vero problema resta quello della sua credibilità nei confronti degli studenti e dei colleghi.