Mps, i colpevoli silenzi dei due big del Pd: Padoan e Zingaretti, a quando la trasparenza e la verità?
Da giorni Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, e Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, sono nell’occhio del ciclone. Il primo è tirato in ballo per il suo palese conflitto d’interessi damezzo Parlamento:in effetti è stato ministro dell’Economia quando fu salvata con soldi pubblici Mps, è stato eletto parlamentare del Pd a Siena, e ora l’istituto toscano è attenzionato di un'offerta proprio dalla sua Unicredit. Il secondo ormai è attaccato apertamente soprattutto da Fratelli d'Italia per la sua tragicomica gestione dell'attacco hacker subìto dalla sua Regione. Eppure, entrambi, non spiegano nulla.
Anche i cittadini avrebbero tanto da sapere. Prendiamo la vicenda Mps. Padoan è il ministro che acconsente all'introduzione del bail in, ovvero la fine dei salvataggi bancari ad opera degli Stati. Una direttiva, imposta dall'Europa, che ha portato al fallimento di Popolare Etruria, Cariferrara, CariChieti e BancaMarche. Il crac scatenò la fiducia dei risparmiatori che corsero a ritarare depositi su altre banche in bilico, ovvero le popolari venete e Mps. Risultato: nel 2016-17 toccò statalizzare il Monte e pagare Intesa per prendersi Vicenza e Veneto Banca. Poi però Padoan si fece eleggere nel 2018 a Siena, vinse di poco, ma un annetto fa si brigò per mandarlo alla guida di Unicredit. Che avrà sgravi fiscali miliardari per acquisire Mps. La Meloni dice che è un teatrino da «terzo mondo» e Salvini chiede le dimissioni dell'ex ministro. Lui però tace, alimentando montagne di illazioni, dubbi e ipotesi di complotto. Chi invece parla, a vuoto, è Zingaretti. Ha subìto un attacco hacker, ha gridato al terrorismo internazionale, ha invocato l'aiuto di mezzo mondo, però non ha chiarito - dopo una settimana dalle incursioni- cosa è andato storto e quali documenti si sono salvati.
Scriveva giustamente ieri Sandro Iacometti: "informazioni caotiche e confuse". Però l'ex leader Pd non fa sapere niente. Annuncia la ripresa della prenotazione vaccini. Parla di alcune pratiche salve. E il resto? E l'inchiesta sulle mascherine acquistate, pagate e mai consegnate, né rimborsate? E l'inchiesta sui concorsi per personale amministrativo e Asl? A lungo andare le ombre sulle capacità di Zingaretti crescono. Ora l'inchiesta sull'attacco informatico. A quando la trasparenza e la verità?
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