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Emmanuel Macron, che brutta fine: a Lourdes anche i miti pellegrini diventano furie

Emmanuel Macron

Renato Farina
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Chi lo dice che pregare la Madonna sia un gesto innocuo, che non incide sulla realtà della grande storia? Andatelo a dire oggi a Emmanuel Macron. Il paradosso è questo: proprio quelli che sostengono che recarsi in pellegrinaggio sia un gesto individuale e piuttosto superstizioso, comunque senza peso nell'economia del mondo, non sopportano che qualcuno scavalchi il recinto dell'insignificanza pubblica e riconosca il valore universale di una preghiera. Se ci prova, si verifica un mezzo (e per me salutare) macello. Così negano sé stessi: pregare cambia il mondo, eccome se lo cambia. Agita il vento delle coscienze, come minimo. Infatti l'ospite dell'Eliseo, ateo professo, ha osato l'inosabile, nella Francia che nel 1905 ha proclamato inderogabilmente la «laicità» come valore fondante della Repubblica, e si è recato a Lourdes, la capitale mondiale della devozione e dei miracoli riconosciuti dalla Chiesa.

 

 

La questione è quella di che cosa significhi, in questa età post-moderna, dove tutto si è fatto liquido, senza consistenza, la «laïcité» e cioè, formalmente il «principio di separazione nello Stato della società civile e della società religiosa» e «d'imparzialità o di neutralità» della Repubblica e delle sue autorità. Possibile che mentre tutto ha ceduto a un nichilismo senza volto e senza speranza, l'unico punto fermo, dogmaticamente indiscutibile, debba essere quello che rifiuta l'apporto pubblico della dimensione religiosa, che non è qualcosa di impalpabile, ma ha i calli sulle ginocchia, l'acqua benedetta, il radunarsi insieme e alla fine è anche ciò che ha posto le basi della civiltà: persino, senza che essa se ne accorga, anche della congrega degli atei?

 

SEPARATISMO Tanto più che chi manifesta in questo momento una forza spirituale impressionante, al punto da minacciare la libertà e la vita, è l'islamismo che sta costruendo una «Francia separata», pronta a conquistare e sottomettere quell'altra la cui identità cristiana si sta sbiadendo o umiliata. Una neutralità tra i lupi islamici e le pecorelle ex cristiane, come vuole certa sinistra e la massoneria, non sarebbe una forma di laico-islamismo? Di complicità? La sinistra, almeno certa sinistra però non ci sente. Ancora però un po' di cronaca. Per capire la scossa francese, che non è un fatto di colore. Per la prima volta dopo la fine della guerra un presidente della Repubblica si è recato in questa località dei Pirenei (Occitania). Neppure Charles de Gaulles, cattolicissimo, aveva infranto il tabù. Ci fa tappa per tradizione anche il Tour de France, l'unico vero rito della «laicità» eretta a religione. I ciclisti si recano però alla grotta di Massabielle individualmente: il circo colorato non può contaminare la sua essenza laica attraversando il recinto del Santuario. Invece (rivoluzione!) Macron lo ha fatto in un giorno di grandi ricorrenze: il 16 luglio 1858 è stata la data dell'ultima delle 13 apparizioni di «Aquerò» (Quella cosa), che poi sidefinì «Immacolata Concezione» all'ignorantissima custode di pecore Bernadette Soubirous nel 1858. Alla processione con le fiaccole al crepuscolo c'era folla. In tanti hanno apprezzato. Le fotografie ritraggono Macron con le mani giunte e la faccia giusta a un momento di preghiera, dopo aver assistito alla rappresentazione teatrale in lode della vita della piccola santa delle apparizioni (aveva 14 anni). Questo è stato davvero troppo per due categorie di estremisti. Uno dei fedeli al grido di «proprio tu, che sei il capo degli atei...» ha cercato di raggiungerlo per dargli si suppone un paio di schiaffi. È stato placcato dal servizio d'ordine e messo in guardina perché ha ferito un povero custode del santuario e una povera orante. Ad agire così sono i monarchici che rifiutano semplicemente la laicità, qualunque forma abbia. Sono per l''alleanza trono-altare. Ma questo è stato un fenomeno estremo, nessuno mai scaccia nessuno da Lourdes, ci vanno i malati non i sani.

 

 

LAICITÀ Dall'altra parte dell'estremità del mondo è stata la sinistra di La France insoumise (Lfi), la Francia ribelle, a protestare vivamente. Il deputato Bastien Lachaud di Lfi, partito della sinistra antagonista guidata da Jean-Luc Mélenchon, ha ricordato che l'ultimo capo di Stato francese ad andare a Lourdes era stato il maresciallo Pétain della Repubblica di Vichy filonazista: «La République è stata umiliata. La laicità calpestata da colui che dovrebbe esserne il garante». Gli altri partiti non alzano così ad alta voce il loro lamento. Non vogliono inimicarsi il voto di nessuno, fosse pure la minoranza cristiana. Ma resta forte nella Parigi alta la sentenza del socialista anticlericale Emile Zola che indagò sulla vita di questa ragazza, alta 1,40, morta suora-infermiera a 37 anni piena di pace, in un convento a Nevers. La definì «une irregulière de l'hysterie», un'isterica anomala. Questo è tuttora il pensiero politicamente corretto, e diremmo da punire in base alla legge Zan, da cui non si deve usciresalvo passare per traditori dell'articolo di non-fede su cui si regge la tenuta de la République. Macron ha praticato una bella breccia. Vedremo. Forse la fede cristiana può soccorrere la laïcité. Il nichilismo contro l'islam perde. 

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