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Vittorio Feltri, la denuncia: quel sondaggio farlocco che premia la sinistra. Compagni, che porcheria

 Vittorio Feltri

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È noto a chiunque che i sondaggi politici non sono il Vangelo e possono prendere delle cantonate, come abbiamo sperimentato in passato. Nonostante ciò tutti li compulsiamo per capire l'andazzo, perché comunque sono un termometro che registra gli umori del popolo. Alle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento, le indagini demoscopiche non indicavano appieno il successo clamoroso del Movimento cinque stelle. Sbagliarono poiché la gente che entrava in cabina, all'ultimo momento, per fare un dispetto ai partiti tradizionali, scelse di dare la preferenza a Grillo. Si trattò di pura vendetta nei confronti dei soliti parolai attratti soltanto dal seggio alla Camera o al Senato. Oggi le acque si sono calmate.

 

 

 

È fuori dubbio che i pentastellati abbiano deluso, almeno in buona parte, la cittadinanza poco disposta ad accordare loro fiducia. Ecco la ragione per cui i sondaggi probabilmente ci azzeccano allorché affermano che essi sono in forte calo e al prossimo, si fa per dire, appuntamento alle urne risulteranno assai dimagriti. C'è un aspetto che va considerato. Quando i sondaggi danno in aumento i progressisti sono giudicati attendibili, scientifici. Se invece premiano la destra, la musica cambia: si dice in coro che le previsioni degli specialisti sono farlocche. Motivo: le consultazioni nazionali sono troppo distanti nel tempo per essere valutate, inoltre manca ancora la nuova legge elettorale e ciò rende impossibile misurare il valore delle liste.

 

 

 

 

 

Mi sembra un ragionamento del cavolo. Infatti se in questo momento un partito gode di molti consensi, non è detto che li conservi in eterno, tuttavia è falso affermare stia attraversando un periodo di stasi. Anzi, la sua avanzata si giustifica con l'affermazione di una certa politica. Se, ad esempio, Giorgia Meloni ora è giudicata al primo posto della graduatoria, ci sarà un perché del quale i suoi avversari dovrebbero tenere conto. Se viceversa il Pd, nonostante Letta, è in affanno, il segretario dovrebbe chiedersi dove sta commettendo errori. In altri termini, è ridicolo pensare che le indagini demoscopiche siano fallaci soltanto quando ti fanno capire che sei fuori strada, conviene correggere la rotta non le cifre dei sondaggi, che si basano su studi seri, più seri dei padroni del Palazzo.

 

 

 

 

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