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Chico Forti, con lui altri 3mila italiani in prigione all'estero: ora tocca a Marta Cartabia pressare le autorità

 Chico Forti

Gianluca Mazzini
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Sono quasi tremila gli italiani in prigione all'estero, secondo i dati del ministero degli Esteri. Più del 35% di loro non ha subito condanne definitive, è in attesa di estradizione odi giudizio. La maggior parte si trova in carceri europee. In cima alla lista la Germania con poco più di mille detenuti, seguono la Spagna (458), Francia (231), Belgio (202), Regno Unito (192), Svizzera (131). Fuori dall'Europa i dati parlano di un centinaio di italiani nelle carceri asiatiche e australiane e circa 200 in Sudamerica. Negli Stati Uniti ci sono 91 prigionieri italiani. Di tutti questi il più famoso è Chico Forti, l'ex produttore tv e velista.

 

 

Oggi 62enne, è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di un cittadino americano a Miami nel febbraio del 1998. Forti si è sempre detto innocente e fin da subito ci sono stati parecchi dubbi sulla sua colpevolezza, ma la giustizia americana non ha mai preso in considerazione la possibilità di rifare il processo. Da 22 anni in Italia molte persone si battono per la sua liberazione, a partire da mamma Maria, oggi 93enne. Dopo una lunga campagna mediatica sei mesi fa sembrava ci fosse la concreta possibilità che Chico potesse tornare in Italia a scontare la pena. Il ministro degli Esteri di Maio si era impegnato, e lo scorso Natale il ritorno in Italia sembrava imminente. Il governatore della Florida aveva accolto l'istanza di Forti di avvalersi della Convenzione di Strasburgo per essere trasferito nel nostro Paese, ma la cosa si è arenata.

 

 

Forse anche a causa del passaggio di consegne a Washington tra Trump a Biden. I documenti che il dipartimento della Giustizia americana avrebbe dovuto mandare al nostro ministero della Giustizia, per accordarsi sulla commutazione della pena e relativo trasferimento, non sono mai arrivati a Roma. Dopo l'annuncio il 23 dicembre scorso del ministro degli Esteri, la famiglia era sicura del rientro di Chico nel giro di qualche settimana. Il sogno era riabbracciarlo il 14 febbraio, compleanno della mamma. Poi si era sperato di riportarlo per Pasqua e infine a maggio. Ma non è accaduto nulla. La famiglia è molto preoccupata e ora lancia l'allarme: Chico è allo stremo. «È ancora in un carcere statale della Florida- spiega lo zio Gianni Forti - per l'estradizione in Italia prima deve essere trasferito in una prigione federale del Dipartimento di giustizia. La Farnesina ha fatto il suo lavoro, ora deve farlo il nostro ministero di Giustizia. Ma la situazione per Chico è sempre più difficile. Aspettiamo fiduciosi ma i mesi passano. Non si capisce la reticenza americana ad avviare il procedimento. C'è bisogno che il nostro governo indichi un responsabile che possa seguire costantemente la situazione». Adesso tocca alla ministra Cartabria pressare le autorità americane dopo un primo tentativo che non ha portato risultati. Chico è uno dei pochi italiani che in questa estate "azzurra" non ha nulla da festeggiare. 

 

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