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In Onda, la lezione di Sallusti a Parenzo e De Gregorio: "Colle vietato a Berlusconi? Avevamo Napolitano, a favore dei tank sovietici"
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Se Peter Gomez si dice contrario alla candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, lo stesso non si può dire di Alessandro Sallusti. Ospite a In Onda su La7 il direttore di Libero ricorda ai conduttori, Concita De Gregorio e David Parenzo, la vecchia posizione di Giorgio Napolitano sull'Ungheria. Un piccolo (si fa per dire) scheletro nell'armadio dell'ex presidente della Repubblica e su cui i due conduttori preferiscono sorvolare. "Vorrei dire che abbiamo avuto come capo dello Stato Napolitano che si era schierato a favore dell'invasione dell'Ungheria, si era schierato a favore di mandare Solženicyn nel gulag".
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Al solo nominare lo scrittore russo, ecco che la De Gregorio si scalda: "Non lo metterei sullo stesso piano, stiamo parlando di posizione politiche, qua invece di sentenze". Ma Sallusti rincara la dose: "Io trovo molto più grave schierarsi con i carri armati russi". E ancora: "È molto più grave quanto fatto da Napolitano con i carri armati sovietici". Ecco allora che si intromette Parenzo: "Ma cosa c'entra? Qua stiamo parlando di reati commessi in Italia". Una frase che non trova d'accordo Sallusti che in collegamento continua a sostenere la sua posizione.
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Poco prima è stato Gomez a riaccendere il dibattito definendo il leader di Forza Italia "un personaggio che non può diventare presidente della Repubblica". Ancora una volta il giornalista ha fatto sua l'ideologia manettara: "Perché la questione è oggettiva - ha detto -. O si crede o non si crede alle sentenze. Se si crede che è un evasore fiscale, che il suo braccio destro era stato condannato giustamente per fatti di mafia e il suo sinistro per corruzione giudiziaria". Insomma, la conclusione non è stata di certo una sorpresa: "È evidente che un personaggio così non può diventare presidente della Repubblica".
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