Alessandro Sallusti contro la replica della Meloni a Galli della Loggia: "Apparire sul 'Corriere' fa figo anche se è anti-destra"
Ieri Giorgia Meloni ha scritto una lunga lettera al Corriere della Sera per spiegare come lei non sia una pericolosa fascista ma una orgogliosa patriota e sulla stessa pagina si è presa una legnata sui denti da Ernesto Galli della Loggia, opinionista del Corriere che in mezza colonna di risposta l'ha massacrata e umiliata con la forza di avere l'ultima parola: "Fino a quando ai tuoi comizi non prenderete a botte gli attivisti di casa Pound - sintetizzo - le tue sono parole vuote e ipocrite". Mi verrebbe da dire: ben gli sta a Giorgia, così come a Salvini e a volte anche a Berlusconi, che lungi da essersi liberati dell'antico complesso di inferiorità nei confronti degli intellettuali di sinistra (più o meno camuffati come Galli della Loggia) affidano non senza un certo masochismo i loro pensieri importanti ai giornali che li odiano e che li combattono a volte anche con metodi sporchi.
Essere "patrioti" dovrebbe innanzitutto avere il coraggio di dire che il Corriere della Sera è stato il giornale fiancheggiatore delle rivolte del '68, quello nella cui redazione hanno brindato alla gambizzazione di Montanelli, quello che ha irriso tutti i governi di Centrodestra e portato in palmo di mano a prescindere quelli di sinistra, quello che ha tenuto bordone al "Sistema" giudiziario che ha massacrato chi non era di sinistra, insomma era e purtroppo rimane pregiudizialmente contro qualsiasi tipo di destra, anche quella liberale a cui deve le sue fortunate origini.
E tu che fai, lo prendi come interlocutore prestigioso perché apparire sul Corriere fa figo, perché anche un "patriota" alla fine non resiste alla tentazione di entrare nei salotti chic? E allora ancora una volta tocca a noi giornalisti e giornali straccioni e puzzolenti non di sinistra, snobbati dai politici d'area, difendere i nostri eroi che escono come pugili suonati dall'inchino alla sinistra che li usa a proprio vantaggio. Giorgia Meloni per essere credibile non deve prendere a botte nessuno, neppure quegli invasati di Casa Pound che stanno a Fratelli d'Italia come i gruppuscoli di autonomi ai partiti di sinistra che non mi risulta ai loro comizi e cortei spranghino i compagni estremisti che ancora oggi abbondano da quelle parti. Il suo senso di democrazia, fino a prova contraria, è ben più alto e solido di quello dei suoi critici.
Di seguito la replica di Giorgia Meloni su Libero
Gentile direttore Sallusti, sono rimasta francamente molto colpita dal suo editoriale di ieri dal titolo "Il complesso di inferiorità dei leader del centro destra". Sorprende come lei abbia interpretato lo scambio di vedute tra mee il professor Ernesto Galli della Loggia sulle colonne del Corriere della Sera. Secondo la sua lettura, infatti, con quel confronto io mi sarei «presa una legnata sui denti» e ne sarei uscita «massacrata e umiliata». Una lettura diametralmente opposta a quella che ne hanno dato i più - non solo nel campo del centrodestra - secondo i quali la serietà delle nostre argomentazioni avrebbe messo in difficoltà il Professore, costringendolo a sostenere la bizzarra tesi che io, per dimostrare di essere democratica, dovrei manganellare i fascisti. Uno scivolone che dispiace veder esprimere da un intellettuale ditale rango, che negli anni ha più volte dimostrato il suo acume, ma che fotografa il clima avvelenato nel quale ormai si svolge il dibattito politico attorno a Fratelli d'Italia. Nel suo editoriale, inoltre, lei mi redarguisce per avere l'abitudine di rispondere alle critiche che ci vengono mosse da quotidiani non amici, sostenendo che questa scelta sia figlia di un malcelato complesso di inferiorità. È esattamente il contrario, direttore. Io ho l'abitudine di rispondere perché credo nella serietà delle mie argomentazioni, e per questo non scappo mai dal confronto. Non ho paura di argomentare il mio punto di vista, e tendo a farlo ovunque possa. Perché vede, direttore, Fratelli d'Italia non ha mai avuto quotidiani organici. Ogni titolo, ogni trafiletto, ogni riga perfino, ce li siamo sempre dovuti guadagnare con il lavoro e con la politica. Siamo stati abituati a utilizzare anche le critiche, perfino gli insulti, per strappare il nostro diritto di tribuna. Così rispondevo ieri a Galli della Loggia come rispondo oggi a lei, da persona consapevole e orgogliosa delle proprie scelte. Ps. Approfitto per ringraziarla per aver aperto l'edizione di sabato scorso con la lista dei soggetti finanziatori di Fratelli d'Italia. Per chi non ha nulla da nascondere è molto importante questa operazione trasparenza, che di recente ci aveva dedicato anche il Fatto Quotidiano. Che mi auguro, e mi aspetto, venga fatta dal suo quotidiano anche per tutti gli altri partiti.