Vittorio Feltri al fianco di Hancock: difendo il ministro e la sua amante. Se avesse baciato un uomo...
La storia pecoreccia del ministro della sanità britannica, Matt Hancock, dimostra che gli inglesi se si impegnano riescono a essere più fessi di noi. L'illustre politico, che ha combattuto con buoni - non eccezionali - risultati la pandemia, è stato sorpreso mentre negli uffici istituzionali baciava una propria consulente, insomma una sua amante. E subito è scoppiato uno scandalo a sfondo moralistico. Un quotidiano di Londra, impossessatosi delle immagini "peccaminose", ha provveduto a pubblicarle con evidenza. Sono scaturite polemiche di fuoco. Laburisti e conservatori, un po' bigotti, hanno chiesto e ottenuto le dimissioni del focoso uomo di governo.
Motivo: questi sarebbe venuto meno alle sue stesse disposizioni in materia di prevenzione sanitaria. Infatti baciando la sua bella avrebbe violato le distanze di sicurezza tra lui e un'altra persona. Il che è vero però sembra pretestuoso. Si dà il caso che costui avesse già contratto il virus e ne sia guarito, pertanto ora è immune, mentre della signora non sappiamo nulla se non che è sposata esattamente come sposato è il suo provvisorio compagno. E allora dove è il problema? Entrambi i protagonisti della piccante vicenda, a parte i vincoli matrimoniali, sono liberi di fare tutte le corna che vogliano ai loro coniugi. Trattasi di affari privati che non incidono negativamente sulla amministrazione di uno Stato. In altri termini, non mi pare che la violazione della fedeltà sia rara tra i comuni mortali e non meriti di suscitare tanto scalpore, al punto da richiedere l'allontanamento del citato capo dal dicastero della sanità.
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Se tutti coloro che hanno inflitto un tradimento (termine esagerato) alla propria metà dovessero essere presi a calci l'intera cittadinanza avrebbe i glutei lividi e dolenti. Pensavo che solo in Italia le scappatelle fuori dal bosco fossero considerate peccato mortale, e invece scopriamo che pure i sudditi della regina sono bacchettoni. Evidentemente la gelosia è un sentimento universale (di cui non soffrono soltanto gli islamici dediti alla poligamia) difficile da sradicare dai cervelli occidentali che coltivano abitudini tribali. Libere corna in libero Stato: ecco la civiltà.