Euro 2020, Vittorio Feltri contro la sinistra: "Giocatori inginocchiati? Giù le mani dal calcio"
In questi giorni è scoppiata la polemica più vacua che si possa immaginare. Quotidiani e notiziari televisivi sono stati costretti ad occuparsene. Mi riferisco al fatto che prima della partita del campionato europeo di football fra il Galles e l'Italia si è assistito a una pantomima curiosa e abbastanza ridicola. I giocatori nordici prima del fischio di inizio si sono inginocchiati sul campo in segno di solidarietà al movimento Black Lives Matter, che si batte contro il razzismo, benché questo non ci sia in Europa come si evince dalla circostanza che la maggior parte delle compagini calcistiche sia imbottita di formidabili atleti di pelle nera, tutti applauditi, idolatrati, ammirati ed esaltati.
Due casi esemplari nel nostro Paese: il belga Lukaku dell'Inter vincitrice dello scudetto è considerato a Milano, dal popolo nerazzurro, una divinità da portare in trionfo per via dei grappoli di gol che abitualmente segna con facilità irrisoria. Il dettaglio che sia scuro come la pece non importa un accidente a nessuno. Anzi, lo rende simpatico. Nell'Atalanta il centravanti si chiama Zapata, un volto che sembra di carbone, una punta di rara bravura e di alto rendimento che infiamma i bergamaschi letteralmente innamorati del campione. Ci sarebbe un altro calciatore nero, giocava anni fa nel Milan, Weah, il quale faceva impazzire i tifosi per la sua potenza unita a raffinata tecnica. Una figura emblematica di antirazzismo, dato che le folle lo consideravano un mito. Posto che qualunque studioso di antropologia afferma che le razze non esistono nell'umanità, di conseguenza il razzismo può solo fiorire nella testa di alcuni citrulli.
E fare la guerra a un sentimento che non c'è è un esercizio di una totale stupidità, ispirato alle mode culturali diffuse dalla sinistra politica in mancanza di idee sensate da divulgare. Ciò detto, torniamo alla sceneggiata dell'inginocchiamento di tipo parrocchiale su cui è in corso un dibattito idiota. Anche cinque azzurri prima dell'incontro coni gallesi si sono piegati religiosamente sulle rotule, imitando presumo per conformismo gli avversari tutti giù per terra a implorare il perdono dei neri. Uno spettacolo comico non meritevole di sollevare del chiasso. Ora la discussione si è ulteriormente incendiata. Infatti stasera i nostri eroi affrontano a Londra gli austriaci quindi oltre all'attesa per l'esito della gara, c'è pure quella che riguarda l'inginocchiamento. Pare che stavolta gli azzurri rimarranno al completo in posizione eretta. Però vedremo. Se alcuni di essi si piegheranno le gambe non ci scandalizzeremo comunque. Ciascuno è libero di commettere perfino stupidaggini e di non essere criticato più di tanto.