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Giuseppe Conte, Alessandro Sallusti: da oggi torna ad essere soltanto un cognome

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Giuseppe Conte torna in politica da capo dei Cinque Stelle. Meglio sarebbe dire che Giuseppe Conte entra in politica per la prima volta, perché fare il segretario di un partito è cosa ben diversa che governare. Ciò che unisce le due esperienze è che Conte è diventato prima premier e poi capo politico senza passare neppure una volta da uno straccio di elezione. L'auto nominato avvocato del popolo in realtá il popolo non l'ha mai visto né interpellato, lui è stato scelto e imposto in entrambi i casi dal fondatore Beppe Grillo, altro che democrazia diretta. E questa seconda volta non per rivoluzionare il Paese ma per normalizzare il partito travolto da esuberanze e incompetenze.

 

Di fatto il grillismo finisce qui, che sarà e che non sarà del contismo lo vedremo strada facendo. Dicono che una delle prime sue mosse potrebbe essere uscire dal governo per cercare di dare al Movimento un'identità che all'ombra di Super Mario sarebbe impossibile esprimere. Possibile, di cose incomprensibili in questi anni ne sono accadute tante, ma non ci credo. Più facile che Conte resti prigioniero sia dei successi di Draghi sia della sete di potere e di poltrone di Di Maio e soci. Conte fino a ora si è mosso prima telecomandato da Di Maio e Salvini (primo governo) poi a colpi di decreti presidenziali emanati protetto dallo scudo dell'emergenza Covid, dal prestigio di Palazzo Chigi e dalle furbate mediati che di Casalino; insomma era pur sempre un presidente del consiglio.

 

Ora non ha privilegi né alibi né fossati a difenderlo; dei discorsi forbiti e dello stile sobrio-elegante i suoi non sanno che farsene, così come chi se ne frega della cantilena quotidiana di Travaglio su quanto lui sia stato bravo, bello e buono, quanto geniali siano state le sue intuizioni e straordinari i suoi risultati. Tutte balle, ovviamente, altrimenti sarebbe ancora in carica. Da oggi Conte torna a essere un cognome, non più un rango. Uno dei tanti cognomi che affollano la politica e i talk televisivi. Con un problema in più rispetto ai suoi competitori: i grillini.

 

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