Recovery Fund, Vittorio Feltri: "Lo Stato impari come amministrare il denaro dalle famiglie"
Da oltre un anno anche noi pubblichiamo prevalentemente notizie negative che incrementano la tristezza dei cittadini. Ma non è vero che il panorama italiano sia tutto nero come la pece. Dalle nostre parti succedono pure fatti confortanti. Ne elenco alcuni che dovrebbero risollevarci il morale. Primo dato buono. La produzione industriale in marzo è aumentata rispetto allo stesso mese dello scorso anno del 37 per cento. Non si tratta certamente di briciole. Evidentemente i nostri imprenditori e i nostri lavoratori non si girano i pollici a causa del virus o di altro, bensì si danno da fare sgobbando seriamente nella consapevolezza che soltanto faticando si può superare il momentaccio vissuto dal Paese. Senza dubbio ci sono ancora settori in sofferenza, per esempio il terziario, però tra pochi giorni anche ristoranti, bar e negozi riapriranno alla grande e torneranno a guadagnare quanto meritano.
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Secondo dato incoraggiante. Nel primo trimestre 2021 si è registrato un nuovo balzo nel risparmio gestito: più 30 miliardi. Risparmio che sale complessivamente a livelli di record, cioè 2469 miliardi, cifra quasi pari all'ammontare del debito pubblico. Se aggiungiamo i depositi bancari nazionali, i più alti in Europa e forse nel mondo, tocchiamo una somma da capogiro. Ergo bisogna ammettere che le famiglie della nostra patria sono virtuose: per prudenza accumulano denaro che considerano una riserva decisiva per il loro futuro e quello dei figli. In pratica, meritano un elogio per come sanno bene amministrarsi, il contrario esatto di come si comportano i governanti, i quali a forza di sperperare un mucchio di quattrini sono riusciti ad accumulare un passivo di proporzioni mostruose, atto a rendere difficile l'avvenire italiano. D'altronde è noto che è più facile che un ricco diventi povero piuttosto che un povero diventi ricco. E noi siamo guidati da una classe politica di straccioni capaci solamente di sperperare e mai di guadagnare.
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Purtroppo è così. Basti tenere conto del fatto che in Campania vengono erogati più redditi di cittadinanza che in tutto il Nord. Lo dimostrano le cifre, non è una nostra valutazione astratta. I soldi buttati dalla finestra si dà il caso che siano nostri: pesano sulle tasche della gente che svolge attività redditizie. Tra l'altro il Palazzo attende con impazienza che l'Europa ci sganci oltre 200 miliardi, il cosiddetto Recovery Fund, destinati ad assistere i bisognosi e a finanziare varie riforme. Allorché i liquidi arriveranno a Roma assisteremo a festeggiamenti, come se Bruxelles ci avesse fatto un regalo, quando anche un deficiente non ignora che esultare per aver contratto un debito è da ubriachi. Infatti quello europeo è un prestito, non un cortese omaggio. E saremo costretti a restituirlo fino all'ultimo euro, che sarà prelevato dai nostri portafogli. Quindi diamoci una regolata, evitiamo di stappare bottiglie di champagne e rendiamoci conto che tra un po' il debito pubblico che ci affligge sarà ancora più massiccio di ora, e per rimediare a ciò il governo attingerà ai nostri conti correnti, ai risparmi che abbiamo accantonato con sacrifici in una vita.
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