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Vittorio Feltri si schiera con Israele: "Ecco i veri motivi per cui ha tutte le ragioni ad attaccare Gaza"

Vittorio Feltri
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Tanto per cambiare palestinesi e israeliani sono in conflitto e normalmente il grande pubblico ignora quale dei due antagonisti abbia ragione. Per me ha ragione la gente ebraica e cerco di spiegare perché. Tutti sanno o dovrebbero sapere che Gerusalemme nel 70 dopo Cristo fu distrutta e che i suoi abitanti furono costretti a lasciare il loro paese per sopravvivere faticosamente in altri luoghi. Da 2000 anni il cosiddetto popolo eletto è perseguitato, e non vale neppure la pena di ricordare quel che accadde all'epoca del dominio nazista: tragedia arcinota, su cui non merita di essere steso un velo di smemoratezza. 

 

Conviene invece rammentare che i perseguitati con atroce crudeltà a un dato momento hanno deciso di tornare nella terra promessa ormai invasa dai palestinesi. Per poterlo fare essi hanno acquistato una quantità enorme di metri quadrati del suolo che storicamente era stato loro. Israele non nacque per gentile concessione dei signori in kefiah, che si fecero pagare profumatamente i territori su cui si insediò nel giro di parecchi anni un nucleo importante di giudei a cui se ne associarono molti altri successivamente. Strapparono a fatica il diritto di considerarsi uno Stato. Tutto regolare. Nel 1948 gli Stati circostanti cercarono di annientare Israele. Vinsero gli ebrei. 

Molti palestinesi, come capita a chi perde dopo aver scatenato un conflitto, si accamparono fuori dai confini covando desideri di vendetta alimentati profumatamente dai Paesi islamici dei dintorni nonché da Onu indi dall'Unione Europea. Una minoranza di palestinesi trovò invece comodo lavorare e campare fianco a fianco degli israeliti. Purtroppo non si è mai creato uno Stato palestinese, e questo non trascurabile particolare a lungo andare ha generato attriti sfociati spesso in vere e proprie guerre cui hanno partecipato varie nazioni mediorientali, tentando di distruggere - cancellare dalla carta geografica - ogni traccia sionista. Non ci sono mai riusciti perché gli ebrei sono fortissimi e preparati da Dio anche militarmente, ma ogni due per tre si devono difendere dagli attacchi (di carattere perfino terroristico) dei nemici storici. In questi giorni sono in atto assalti feroci che costringono Gerusalemme a rispondere con altrettanta aggressività. 

 

Il problema è sempre il solito, non cambia da oltre mezzo secolo: la parola d'ordine è sempre la stessa, smembrare Israele, renderla un cumulo di macerie. Operazione destinata a fallire perché gli ebrei sono culturalmente e tecnicamente molto evoluti e sono in grado, a nostro avviso, di vincere ancora. Glielo auguriamo di tutto cuore. Viva la stella di David. Noi siamo dalla parte della civiltà e siamo convinti che l'islamismo sia sinonimo di arretratezza, mentre sappiamo che Israele merita ammirazione per quello che, fra tante difficoltà, è riuscito a fare con grande dignità e bravura.

 

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