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Luigi Di Maio sta con Conte contro Casaleggio, "si va verso una cosa nuova": i Cinque Stelle si preparano a rottamare il Movimento

Salvatore Dama
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Nel caos del Movimento Cinquestelle interviene Luigi Di Maio. L'ex capo politico annuncia che, con Giuseppe Conte, leader si andrà verso un "neo movimento". E non sarà certo Davide Casaleggio a bloccare la transizione con le carte bollate: «In politica», spiega il ministro degli Esteri, «conta il consenso, non i ricorsi». Intanto il caso del tribunale di Cagliari, che ha nominato un curatore speciale, in assenza di un rappresentante legale del M5s, viene liquidato come fatto locale. Anche se i vertici pentastellati temono che possano arrivare altri possibili ricorsi per avvelenare i pozzi e allontanare la transizione verso l'era contiana. Tant' è che a diversi espulsi «sarebbe arrivato in modo chiaro», riferisce l'Agenzia Italia, «il messaggio di usare clemenza e di riflettere sulla possibilità di non procedere per le vie legali».

 

 

Però, al momento, è molto probabile che altri tribunali, in Italia, possano seguire la scia di Cagliari per arrivare alla stessa conclusione. Questo, paradossalmente, porterebbe i Cinquestelle a essere guidati da curatori speciali. Prosegue nel frattempo la guerra sui dati degli iscritti. Da un lato c'è Conte. Dall'altro Casaleggio. E nessuno dei due arretra di un millimetro, convinti, entrambi, di essere dalla parte della ragione. L'ex premier sembra sempre più deciso: si rivolgerà al Garante della Privacy, in modo che venga riconosciuto che le generalità degli iscritti sono del Movimento, e dunque che appartenga al M5s la prerogativa di accedere alla banca dati custodita gelosamente dall'Associazione Rousseau. L'occhio è rivolto al timing. Da regolamento il termine per la risposta del Garante all'interessato è, per tutti i diritti (compreso il diritto di accesso), pari a un mese, estendibili fino a 3 mesi in casi di particolare complessità.

 

 

IL PRECEDENTE
Una soluzione per risolvere la diatriba sui dati la suggerisce anche l'avvocato Lorenzo Borrè, legale fra l'altro anche di Carla Cuccu nel processo in corso a Cagliari, che, in un post su Facebook, dichiara: «Se Conte e gli altri pentastellati prendessero finalmente atto che il M5s è effettivamente privo di legale rappresentante, una soluzione per ottenere i dati degli iscritti e procedere alla nomina dei componenti del Comitato direttivo ci sarebbe. E il precedente lo conoscono....». L'avvocato si riferisce alla decisione del tribunale di Genova che, nel 2018, su istanza della associazione Movimento 5 stelle, costituita nel 2009, ordinò a Beppe Grillo di consegnare, attraverso un curatore speciale (allora designato), l'elenco dei dati essenziali degli iscritti o comunque di renderli consultabili. Di Maio la vede meno complessa di come sembri: «Probabilmente mi sbaglierò, ma sono in M5s da 15 anni, da prima che esistesse. La politica non è i ricorsi in tribunale, è il consenso delle persone. Ora c'è un grande consenso su Giuseppe Conte. Non è che si impedirà questa scelta con un ricorso in tribunale, quindi la storia del Movimento sta andando verso Giuseppe e io sostengo questo processo». E aggiunge: «Il mio futuro è nel Movimento 5 Stelle, dobbiamo pensare a un futuro molto vicino, uscire dalla spesa del Recovery fund a testa alta. Ne va della credibilità dell'Italia, focalizziamoci sugli obiettivi, lo dico a tutte le forze politiche». Quanto alla tempistica della transizione verso l'era Conte, Di Maio chiarisce: «Deve deciderlo lui, si iscriverà al Movimento di cui proporrà alcune modifiche, noi lo chiamiamo il Neo Movimento».

 

 

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