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Vittorio Feltri, la risposta a Marco Travaglio che vaneggia sulla nostra morte: "Non ti illudere, anche le stelle cadono"

Vittorio Feltri  

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Ogni tanto occorre difendersi anche dagli amici. Marco Travaglio, eccellente giornalista, direttore del Fatto Quotidiano, si perde più spesso a criticare gli altri giornali anziché a pensare al proprio, che piace solamente ai grillini perché li accarezza come fossero dei teneri gattini. È vero che alle ultime elezioni politiche il M5S si è accaparrato una valanga di voti che lo hanno portato a essere il partito di maggioranza relativa. Pertanto è ovvio che la stampa amica del Vaffa abbia sedotto parecchi lettori. Ma questo non ritengo la autorizzi a salire sul podio, insultando un giorno sì e l'altro pure chi coltiva idee diverse da quelle di Beppe Grillo e le esprime in maniera civile.

 

L'informazione italiana, come quella francese, è un puntello della politica da sempre. Da secoli i fogli nazionali appoggiano alcuni movimenti e ne attaccano gli avversari. È una tradizione difficile da superare. Tu, Marco, hai passato una vita a dare del delinquente a Berlusconi soddisfacendo una parte cospicua di gente, il quotidiano Repubblica, quando la sinistra dominava, era florido, adesso invece annaspa, il Corriere zoppica (15 anni fa vendeva mezzo milione di copie al dì) e così quasi tutti i fogli che ora non sanno con chi schierarsi e si limitano a dare pizzicotti a qualcuno. Libero, avendo intuito il dominio delle tecnologie, che sono il presente e il futuro, si è buttato sul sito che va da Dio.

Ciascuno compie le scelte che reputa più vantaggiose, provando a sopravvivere. Noi non siamo pentastellati e non amiamo Giuseppe Conte, pertanto su questo piano non possiamo fare concorrenza al Fatto. In passato spacciavamo 120 mila copie ogni giorno, oggi sul web siamo seguiti da milioni di utenti. Ciò che voglio dire a Marco è che il nostro settore, causa i cambiamenti in atto, è in crisi sulla carta, però sfrutta altre risorse. E si adopera al meglio.

 

Indubbiamente non è in discussione la tua capacità, ma non credere che i tuoi concorrenti siano scemi e degni di essere insultati dalla tua penna velenosa. La partita è in corso, non festeggiare prima che sia finita. Anche perché la situazione non è stabile. Stando ai sondaggi, che non sono il Vangelo, tuttavia danno il senso dell'andazzo, non mi pare che i seguaci di Grillo vivano un momento entusiasmante: disperdono consensi più della Lega e il loro avvenire non è roseo. Il presente e il domani sono pieni di incognite, non è il caso di scommettere.

La stessa posizione di Draghi non è solida. Questi si trova al vertice di una maggioranza poco affidabile e non sarà semplice per lui governare con polso sicuro. Stiamo a vedere cosa ci riserva l'avvenire e come reagiranno gli elettori in questo caos. Un elemento è assodato. Soltanto la prova delle urne - rimandata a chissà quando - ci svelerà di che morte dovremo morire. Nessuno deve dimenticare il poeta latino Publio Siro: "Fortuna vitrea est, tum quum splendet, frangitur". Traduzione: "La fortuna è come il vetro, più brilla e più è fragile".

 

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