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Fuori dal Coro, la denuncia di Mario Giordano: "Ci hanno preso a catenate, sapete com'è finita?"

Francesco Specchia
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Mario Giordano vive oramai, ossessivamente, le occupazioni abusive delle case come una grottesca consuetudine. L'ultima volta che ha inviato una cronista del suo programma su Rete 4 «Fuori dal coro» a denunciare degli inquilini illegittimi di una casa nel centro di Cuneo, la collega e i due della troupe si sono beccati 20 giorni di prognosi: l'assalto degli abusivi inferociti è partito da un tizio che sembrava un orco armato di catena che ha sfasciato il parabrezza, di fronte a una pattuglia di poliziotti indifferenti. Mario, a vedere la scena ripresa dalle telecamere è impressionante.

Com' è finita, l'abusivo è in galera?

«Macché. E c'era la flagranza di reato! Non è la prima volta che succede, secondo me le forze dell'ordine hanno precise indicazioni di non intervenire. E vero che in quei casi per l'arresto occorre la denuncia di parte, ma la polizia poteva tranquillamente intervenire a detta di tutti gli avvocati penalisti che abbiamo consultato. Ti faccio un altro esempio di questa strana inerzia: a Monastier, Treviso, ad occupare la casa della signora Manuela è una tale Ambimbola in arte Melanie occupatrice seriale di case, con precedenti penali. La quale Melanie non solo, dopo essere stata espulsa, è rientrata bellamente in casa sotto l'occhio dei carabinieri ma ora, credendosi una youtuber, fa pure delle dirette video dalla casa occupata prendendo la proprietaria per i fondelli».

 

 

Sembra un fenomeno sussurrato, ma quello delle case occupate è spaventosamente in aumento in tutt' Italia. Pare più di 50mila. Solo Confedilizia conta 92 stabili a Roma per 11.600 abusivi. A Catania sono strappati ai legittimi proprietari 100 appartamenti, a Genova 200, a Reggio Calabria 110E' un bollettino di guerra.

«Non mi dici niente di nuovo. E il dramma è che il fenomeno dilaga e molti hanno paura a denunciare, perché gli occupanti spesso sono pregiudicati violenti sempre a piede libero e te li puoi trovare sotto casa. Su Facebook si sono creati decine di gruppi di proprietari che lamentano l'assenza dello Stato e la legge del più forte applicata alla proprietà privata. Che, in teoria, è tutelata dalla Costituzione. Ora, io sono d'accordissimo sul fatto che i più bisognosi debbano avere un'abitazione, ma per quello c'è l'edilizia popolare. Quello che non concepisco è che lo Stato avalli l'azione dei più prepotenti a scapito della gente onesta che paga regolarmente le tasse».

Il tuo programma "Fuori dal coro" sta facendo una campagna sistematica contro questi abusi. Immagino che siano come le ciliegie, una denuncia tira l'altra. Come avete cominciato?

«L'idea ci è venuta per caso, ci ha contattato una giovane coppia, Paolo e Silvia di Brescia, che voleva sposarsi e trasferirsi nella casa di proprietà realizzando i loro desideri. Senonché, la casa l'hanno trovata occupata dal vecchio inquilino sfrattato. Il quale, rientrato dopo lo sfratto, non solo li ha minacciati (Roba tipo: "vi brucio vivi") ma gli ha perfino distrutto l'abitazione a colpi d'ascia. Tutto documentato da telecamera. E il pazzo è lì da un anno e mezzo. Da quel momento si è aperto il vaso di Pandora: le denunce si continuano ad accumulare».

Pazzesco.

«Ti racconto quest' altra. C'è questo signore di Firenze, Mauro Passalacqua, che ha una seconda casa a Marina di Massa, che però è occupata da un anno da immigrati che lo buttano in mezzo a una strada. Lui denuncia tutto alle autorità e la prefettura sai che fa? Lo convoca, gli chiede di ritirare le cause e -uno slancio di conciliazione- in cambio gli promette di vedere “cosa potrà fare per fare trasferire gli abusivi altrove”. Capisci? “vedo cosa posso fare”…»

Vista così sembra il Far West. Ma teoricamente non ci sono delle leggi, un paio di codici violati, danni morali e materiali vari?

«Ma va là. Ne vuoi un’altra? A Selargius, Cagliari, c’è un certo signor Kenneth che sta in una casa di proprietà del nonno di un’altra signora Manuela, da cui è stato sfrattato e dove ovviamente non paga l’affitto dal 2018. C’è il piccolo inconveniente che il signor Kenneth è stato rinviato a giudizio per traffico di esseri umani e di stupefacenti e per sfruttamento della prostituzione, oltre ad essere esponente della mafia nigeriana. Così nella casa del nonno si registrano reati seri come stupri, spaccio, uso di droghe. E Kenneth, naturalmente è ancora lì dentro».

 

 

 

 

 

 

 Ora, capisco che in Italia il concetto di impunità sia passato in giudicato. Ma, come dicevi, il concetto di proprietà -privata o pubblica che sia- dovrebbe essere sacro. Perché, secondo te siamo arrivati a questo punto?

«Perché, come dice Vittorio Feltri, in Italia si perdona tutto tranne la proprietà delle case. Non so perché, è un assunto che ha venature psicologiche: se possiedi una casa sei ricco, e quella può esser occupata dal proletariato. Se io rubo una macchina mi fanno scendere dalla macchina, e mi obbligano a restituirla al legittimo proprietario.Ma non succede lo stesso all'occupante abusivo delle abitazioni. E' vero che tutte le persone hanno diritto a un tetto,ma non a scapito di chi ne è proprietario privato. Deve essere lo Stato, ti ripeto,agarantire. È un dovere soprattutto verso chi rispetta le regole…».

 

 

 

 

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