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Coronavirus, il paradosso della pandemia: Cina e Russia più "liberali" dell'Europa

Francesco Bertolini
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La libertà non è irreversibile, come si pensava fino a febbraio 2020. John Adams, il secondo presidente nella storia degli Stati Uniti, sosteneva che la costituzione di un Governo democratico, una volta modificata sacrificando la libertà, non può più essere ricostituita. La libertà, una volta persa, è persa per sempre. In Europa non si sono cambiate le costituzioni, ma lo stato di emergenza prolungato le ha modificate profondamente di fatto. E quando l'emergenza si trascina per un periodo lungo, non dovrebbe più essere definita tale. In uno scenario di questo tipo l'Europa unita è ormai un ricordo lontanissimo, gli aeroporti sono lande desolate dove i pochi viaggiatori sono sottoposti a interrogatori come se fossero pericolosi terroristi, e muoversi è sempre più complicato. Eppure anche quest' anno l'unico miraggio di un popolo allo stremo sono le due settimane di vacanza, a prescindere da tutto e da tutti. Il bonus vacanza non ci sarà più quest' anno, almeno si spera, ma per un balletto del qua qua in un villaggio dove il cibo sarà confezionato in buste di plastica, con inviti a comportamenti sostenibili, la libertà e i diritti non interesseranno a nessuno.

 

 

È così, la resistenza e i principi sono sempre stati sacrificati senza grandi difficoltà o problemi etici, a volte per fare carriera politica, ma nella maggioranza dei casi per pagare il mutuo o la scuola di tennis al figlio di turno, poco importa se le regole del nuovo mondo imporranno di giocare a tennis mascherati o senza stretta di mano, eliminando di fatto il valore educativo dello sport. E paradossalmente il famoso mondo libero, nato dopo la seconda guerra mondiale, contrapposto al blocco sovietico, è quello che ha stretto di più le maglie della libertà.

 

 

FINE CLAUSURA MAI
Restrizioni lunghissime e chiusure dei confini non possono non lasciare scorie pericolosissime e difficili da rimuovere. Nessuno si pone domande spontanee per chiunque abbia ancora voglia di usare il cervello. Ma perché si stanno pianificando acquisti di tre miliardi di vaccini per l'Europa, dove abitano 500 milioni di persone? È un po' come quando a giugno dello scorso anno la Fiat annunciò che avrebbe prodotto 127 milioni di mascherine al giorno, ovviamente scelte di questo tipo significano che l'emergenza non finirà mai. E così per i vaccini, imprese italiane e di altri Paesi si stanno strutturando per produrne in autonomia, investimenti milionari giustificabili solo da una emergenza infinita. Ci saranno le varianti, ci saranno nuovi virus, ci saranno nuovi pipistrelli, ma per favore è venuto il momento di dire la verità ai cittadini, non solo di concedere loro uno spritz sperando che questo annebbi completamente la ragione. Il mondo libero lo meriterebbe, un mondo libero oggi molto meno di Cina, Russia o Bielorussia, Paesi dove le restrizioni sono ormai un ricordo o son state quasi assenti, dove le vaccinazioni procedono a ritmi ridicoli e dove il virus è un ricordo; il mondo si è improvvisamente ribaltato. Orban, il cattivo, sta vaccinando gli ungheresi a ritmi forsennati con tutti i vaccini disponibili al mondo, eppure quel Paese ha oggi contagi e morti enne volte superiori all'Italia in percentuale agli abitanti. A Wuhan intanto, dove tutto è cominciato preparano la maratona e ballano, liberi, come a Ibiza nell'estate 2019.

 

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